La crisi avvolge tutto il Corso Vittorio, anche il primo “spicchio” tra subito dopo piazza Yenne e l’angolo con via Sassari. Anche lì la pedonalizzazione è realtà da tempo, e c’è anche il cantiere-scavo archeologico ben presente. La fine esatta dei lavori non si conosce, e tra i commercianti c’è chi fa i conti con il crollo degli incassi. Giulio Deplano, 63 anni, è il titolare dello storico bar Oblomow. “Il Comune non ha mantenuto le promesse. Non è tutta colpa sua, c’è anche la Soprintendenza, ma nei fatti ci troviamo in grossissime difficoltà. Ho dovuto licenziare due persone, anche l’ultima stagione estiva è andata male”. La causa? “Il cantiere archeologico, aperto anni fa e non ancora terminato, proprio davanti al mio bar”.
“Gli affari hanno subito un calo di oltre il 50 per cento. Sono a favore della pedonalizzazione, ma con questo cantiere tutto viene vanificato. Se continua così chiuderemo tutti e forse arriveranno cinesi o americani a lavorare al posto nostro. Non posso aspettare tanto, spero che presto mi levino questa porcheria da davanti gli occhi”.