Giornata intensa per il ventottesimo festival Time in Jazz

Giovanni Guidi e Dan Kinzelman in concerto alle 11 a Sant’Antonio di Gallura, alle 18 la Piccola Orchestra Gagarin a Calangianus. Doppio set in serata a Berchidda dalle 21,30: Dino Rubino e Paolo Fresu in duo, poi la Puglia Jazz Factory. E tra i due concerti si inaugurano le esposizioni del Progetto Arti Visive: in primo piano la mostra “PPP Pier Paolo Pasolini – sulle ali della poesia”


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Giornata particolarmente intensa, domani (martedì 11) al ventottesimo Time in Jazz, il festival internazionale diretto da Paolo Fresu che ha preso il via sabato per andare avanti fino a domenica (16 agosto), ruotando tra Berchidda e altri quattordici centri del nord Sardegna.

Quattro concerti scandiscono il palinsesto giornaliero: si comincia in mattinata, alle 11, con il duo del pianista Giovanni Guidi e del sassofonista Dan Kinzelman a Sant’Antonio di Gallura; nel pomeriggio tappa a Calangianus, alle 18, con la Piccola Orchestra Gagarin di Paolo Angeli (chitarra sarda preparata), Sasha Agranov (violoncello) e Oriol Roca (percussioni). Poi, in serata, doppio appuntamento al Centro Laber di Berchidda, alle 21,30 con Paolo Fresu (tromba, flicorno) e Dino Rubino (pianoforte) in duo, e alle 23 con la Puglia Jazz Factory di Gaetano Partipilo, Raffaele Casarano (sassofoni), Mirko Signorile (pianoforte), Marco Bardoscia (contrabbasso) e Fabio Accardi (batteria). 

Non solo musica: altri momenti e appuntamenti sono infatti in programma a Berchidda. Alle 11, al Cinema Comunale prende il via Sardegna, the Sustainable Island, rassegna di Corti e Serie Web realizzati a cura della Fondazione Sardegna Film Commission. Cominciano anche gli incontri della serie Wine Book, presentazioni-aperitivo di novità editoriali: primo ospite, alle 19,30 al Centro Laber, il giornalista e storico musicale americanoAshley Kahncon il libro Suono universale. La mia vita.

Poi, in serata, fra i due concerti, sempre al Centro Laber, si inaugura il P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, quest’anno alla sua diciottesima edizione. Di particolare rilievo una grande mostra su Pier Paolo Pasolini, in occasione del quarantennale della tragica morte dello scrittore e regista, e una rassegna di opere video ispirate al volo e quindi al tema delle alileitmotiv di questa edizione del festivalBirdMen. Il volo delle immaginia cura di Marco Senaldi.

La giornata si apre dunque alle 11 nella Piazza della Chiesa di Sant’Antonio di Gallura con Giovanni Guidi al pianoforte e Dan Kinzelman al sax tenore e ai clarinetti: due tra i musicisti più talentuosi emersi negli ultimi anni sulla scena del jazz italiano, e legati da tempo da proficue collaborazioni. Classe 1985, scoperto da Enrico Rava, il pianista umbro (di Foligno) è oggi impegnato in una serie di progetti, come il duo Soupstar con Gianluca Petrella, il quartetto diretto insieme al giovane sassofonista Mattia Cigalini e il trio con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia (di scena anche a Time in Jazz, giovedì 13), oltre che alla testa di propri gruppi e in formazioni guidate dallo stesso Rava. Da quando si è stabilito in Italia nel 2005, il polistrumentista americano Dan Kinzelman si è fatto conoscere come una delle più interessanti voci emergenti. Il suo approccio molto personale come solista e arrangiatore lo ha portato a stringere collaborazioni con alcuni dei nomi più rappresentativi del jazz italiano, come Mauro Ottolini e Enrico Rava, oltre a dirigere il quartetto Ghost (applaudito ieri sera, domenica 9, a Tula) e a condividere le sorti del trio Hobby Horse con Joe Rehmer e Stefano Tamborrino.

Appena una ventina di chilometri separano Sant’Antonio di Gallura da Calangianus, meta da raggiungere per assistere alle 18, al concerto dellaPiccola Orchestra Gagarin formata dal violoncellista israeliano-russo Sasha Agranov, dal chitarrista sardo Paolo Angeli e dal batterista catalano Oriol Roca. Nei suggestivi spazi dell’ex-convento, il trio presenta in anteprima “Vostok”, un nuovo viaggio in forma di suite che ripercorre l’avventura della capsula che oltre mezzo secolo fa, il 12 aprile 1961, portò il primo essere umano in orbita intorno alla terra: Jurij Gagarin. La musica della Piccola Orchestra Gagarin sintetizza i percorsi di tre musicisti onnivori, che scelgono la metafora del viaggio nello spazio, dell’indagine sul non conosciuto, e accostamenti con l’arte culinaria, per fondere sapori differenti: episodi indie rock, pop davanguardia, free jazz e musica tradizionale della Sardegna. Il Mediterraneo si ritrova per una volta unito con una missione: volare sulle ali della fantasia, ripercorrere e rivivere l’avventura di Gagarin attraverso la potenza della musica.

Dopo aver fatto tappa nei giorni precedenti a San Teodoro, Posada, Tula, Ittireddu, Pattada e Mores, domani (martedì 11) Time in Jazz arrivafinalmente nella sua “casa”, a Berchidda. Alle 11 al cinema comunale di Berchidda verranno proiettati i quattro corti della rassegna Sardegna The Sustainable Islandsi tratta di Il filo di lana di Tomaso Mannoni, Piccoli grandi eroi di Giorgia Soi, Ogni cosa al suo posto di Paolo Zucca e La vita in verde di Joe Bastardi. Le opere presentate, alcune delle quali in anteprima, sono state realizzate nellambito del progetto HEROES 20.20.20sviluppato dalla Fondazione Sardegna Film Commission insieme al Servizio Energia dell’Assessorato all’Industria della Regione Sardegna e Sardegna Ricerche, che mira al rafforzamento di una filiera integrata delle industrie creative in Europa, orientate alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Time in Jazz aderisce al progetto come caso di eccellenza nell’isola in quanto industria creativa che sta attuando buone pratiche per la sostenibilità ambientale dell’evento. 

Una fitta serie di appuntamenti in programma per la serata, tutti al Laber, l’ex-caseifico trasformato in centro culturale, che anche quest’anno ospita tanta parte del festival. Il primo, alle 19.30, è l’incontro con il giornalista e storico musicale americano Ashley Kahn, che ritorna per la terza volta a Time in Jazz, stavolta per presentare Suono universale. La mia vita (pubblicato in Italia lo scorso dicembre da Mondadori), l’autobiografia di Carlos Santana di cui è co-autore insieme a Hal Miller. Nella sua carriera, Ashley Kahn ha maturato le più varie esperienze di lavoro nell’ambito della musica, come deejay, recensore, produttore video, autore per la televisione e anche road manager di tanti artisti di genere differenti: Paul Simon, Peter Gabriel, Hugh Masekela, Britney Spears, per citarne alcuni. Come giornalista musicale conta collaborazioni su testate del calibro di Downbeat, New York Times, Jazz Times, Rolling Stones, e conferenze, interviste, presentazioni in importanti festival in America e in Europa. I suoi due libri più famosi sono considerati delle vere e proprie pietre miliari della storia del jazz, entrambi legati agli album di due colossi come Miles Davis e John Coltrane: Kind of Blue e, in seguito, A Love SupremeLo scorso febbraio è stato insignito del prestigioso Grammy Award per le note d’introduzione all’album inedito di John Coltrane Offering: Live At Temple University.

La musica torna in pista a partire dalle 21,30 con due diversi concerti nel cortile del Centro Laber. Reduce dal solo del giorno prima a Pattada, Dino Rubino si presenta stavolta in duo con Paolo Fresu, suo mentore e produttore discografico con l’etichetta Tuk Music. Pianista dallo spiccato senso melodico, trentaquattro anni compiuti a ottobre, Dino Rubino conta quattro dischi a suo nome (l’ultimo è il recentissimo “Roaming Heart”, pubblicato a giugno e registrato in piano solo a Parigi, la città dove vive attualmente) e collaborazioni con jazzisti come Francesco Cafiso, Flavio Boltro, Roberto Gatto, Riccardo Fioravanti, Giovanni Mazzarino e, appunto, Paolo Fresu.

Poi, alle 23 circa, sul palco sale la Puglia Jazz Factory, un collettivo che riunisce alcuni dei più rappresentativi jazzisti pugliesi: i sassofonisti Gaetano Partipilo e Raffaele Casarano, il pianista Mirko Signorile, il contrabbassista Marco Bardoscia e il batterista Fabio Accardi. Nato quattro anni fa come progetto speciale per una data unica del Roma Jazz Festival nel marzo 2012 ha registrato l’album “From the heel”, interamente basato su brani originali. LPuglia Jazz Factory approda a Time in Jazz in coproduzione con I-Jazz e in collaborazione con Puglia Sounds.

Fra i due concerti, aprono i battenti le mostre del P.A.V., il Progetto Arti Visive a cura di Antonello Fresu e Giannella Demuro, che da diciotto anni affianca la parte musicale di Time in Jazz. Tiene banco nel programma degli eventi espositivi allestiti negli spazi interni del Centro Laber, la grande mostra PPP Pier Paolo Pasolini – sulle ali della poesia, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per commemorare, a quarant’anni dalla tragica scomparsa, la figura del grande scrittore, poeta, autore e regista.

Articolata in quattro sezioni, l’esposizione ha il suo fulcro in 
Pier Paolo Pasolini – fotografie di Dino Pedriali: oltre sessanta intensi ritratti in bianco e nero, scattati dall’allora giovanissimo fotografo romano, che rappresentano l’ultimo intenso e struggente ritratto del grande maestro, che sarebbe stato assassinato di lì a pochi giorni. 

Secondo gradino del percorso è la mostra Affabulazione – artisti contemporanei per Pasolini, in cui Francesco Arena, Matteo Basilé, Peter Belyi,Coniglioviola e Alfredo Jaar si confrontano con la figura e l’opera di Pasolini e con le tematiche alla base del suo pensiero, che da sempre ha affascinato numerosi artisti contemporanei, in particolare per il ruolo politico, sociale e culturale che Pasolini assegnava loro.

Frammenti corsari – parole e immagini dalla vita di un poeta è il titolo della vasta esposizione documentaria (articolata sui quattro piani del Laber) che attraverso materiali fotografici, quotidiani e riviste d’epoca, libri originali e un ricco apparato audiovisivo, tra interviste e frammenti di film, trailers, immagini d’epoca, locandine originali, evocheranno e racconteranno i tre aspetti cardine della storia del regista: la vita personale, la scrittura, il cinema.

La sezione Les chansons de PPP – Partiture, parole e musiche di Pier Paolo Pasolini, infinepresenta una selezione di brani e testi per conoscere e approfondire lo stretto rapporto del poeta con il suono e con la musica.

Accanto alle grande mostra su Pierpaolo Pasolini, il PAV presenta anche una rassegna di opere video sul tema del volo e delle ali: Bird–Men. Il volo delle immagini, a cura del critico Marco Senaldi. Dal cinema alla videoarte, un excursus che parte dalle cronofotografie del primo pioniere della cinematografia Étienne-Jules Marey, alle aeropitture degli anni Trenta di Oriani, Cordero e Martina e, passando attraverso le sperimentazioni di artisti quali Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, arriva ai videoartisti e i film-maker della nostra contemporaneità più recente.

Le mostre si potranno visitare fino al 31 agosto (dalle 12 all’una con orario continuato fino a domenica 16 agosto, e su appuntamento dal 17 al 31).

Oltre ai progetti espositivi riuniti al Centro Laber, il PAV anche quest’anno presenta Lavori in corso, una serie di interventi urbani, performance e progetti “site specific”, tra le strade di Berchidda, mentre, come di consueto, alcuni degli artisti ospiti saranno presenti anche sul palco di piazza del Popolo con scenografie realizzate appositamente per i concerti serali del festival.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito tranne i concerti in programma in serata al Centro Laber: biglietto intero a 23 euro, ridotto a 20. Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero telefonico 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Aggiornamenti e altre notizie utili sul sito www.timeinjazz.it.


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