Giornalismo a Cagliari, Francesco Birocchi: “Dal M5S grave attacco, vogliono abolire i giornalisti”

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna analizza l’attuale situazione del mondo dell’informazione nell’Isola: “Un mestiere che affascina ancora, ma la crisi c’è anche qui. Bisogna stare in guardia contro chi vorrebbe colpire la libertà di stampa”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Il mondo del giornalismo in Sardegna e a Cagliari, una realtà complessa – come in tutta Italia – ma che piace ai giovani: c’è chi si vuole affacciare e fare di una possibile passione iniziale il mestiere della vita. Francesco Birocchi, 69 anni, ha dedicato e continua a dedicare ogni minuto della sua vita al giornalismo, e attualmente è il presidente dell’Ordine: “È incontestabile il fascino che esercita la nostra professione, naturalmente i tempi sono cambiati, e anche il modo di fare giornalismo. I giornali vendono molto meno e danno meno lavoro, alcuni siti internet lavorano molto bene ma hanno risorse limitate”, osserva Birocchi, “non possono ancora supplire a quello che erano le redazioni dei quotidiani, c’è un serio problema occupazionale”. Da grande esperto di giornalismo e comunicazione, Birocchi riconosce che “si tratta di una situazione in evoluzione, l’augurio è che con i nuovi mezzi si arrivi a un livello di occupazione del passando, tenendo fisso il tema insuperabile del giornalismo come professione, da fare bene e assolutamente retribuita, non un hobby”. E, sinora, “la Regione ha fatto dei buoni interventi, complessivamente”.
Ci sono poi gli attacchi alla categoria di chi vuole informare correttamente i cittadini, e arriva principalmente da un partito: il Movimento 5 Stelle. Il numero uno dell’Ogd Sardegna lo sa bene e, da giornalista espertissimo, anticipa l’ovvia domanda di attualità: “C’è un partito nazionale che ce l’ha con noi, non si capisce perché, vorrebbe abbattere le ultime provvidenze inventate a livello nazionale, non per i grandi giornali ma per quelli piccoli e per le cooperative, che rischiano di chiudere. Il Movimento ha tra i suoi obbiettivi l’abolizione dell’Ordine, è sbagliato perché non vogliono abolirlo, ma abolire i giornalisti perché non vorrebbero che continui a esistere una stampa libera” che muova “ragionamenti e critiche sulle scelte dei politici. È un’insofferenza comune a tutti i politici, fa parte del sistema, ma” i grillini “vorrebbero parlare senza nessuna interlocuzione. Abolire i giornalisti è come fare una conferenza stampa senza domande, dove uno parla e gli altri ascoltano e non possono obbiettare alcunché. Sarebbe un passo indietro enorme per la democrazia”, ammonisce sicuro Birocchi, “in Turchia i giornalisti non possono essere critici verso chi governa perché sennò vanno in galera e i giornali”, se fanno lo stesso, “vengono chiusi. Qui in Italia per fortuna siamo ancora lontani, ma se non restiamo in guardia nei confronti di questi atteggiamenti” potrebbe esserci “un pericolo concreto anche da noi”.
E, nell’attesa di tempi migliori anche per il giornalismo, Francesco Birocchi invita i giovani a vedere questo mestiere, appunto, “come una professione, non si inventa e non si improvvisa, bisogna prepararsi. Come Ordine stiamo ipotizzando una riforma che consenta l’accesso solo per via universitaria, bisogna studiare. Prima si imparava a bottega, nelle redazioni, ora” la situazione “è più evoluta, bisogna studiare e prepararsi per lavorare nelle testante e nei luoghi dove questo lavoro può essere riconosciuto come una professione e non un hobby. Speriamo che in futuro, a livello di posti di lavoro, si torni a 20 o 30 anni fa. Per ora”, conclude Birocchi, “è solo un augurio”.


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