L’ospedale Delogu “illuminato” dalle centinaia di fiaccole strette tra le mani degli oltre cinquecento sardi che hanno manifestato a Ghilarza, per la seconda volta per chiedere con forza la riapertura dei vari servizi, chiusi ormai da tempo. Su tutti c’è il pronto soccorso: i manifestanti hanno intonato “Procurade ‘e Moderare” e “Io difendo l’ospedale”. Dal comitato organizzatore, con una nota diramata su Facebook, spiegano che “la pazienza é finita. É questo il segnale che hanno lanciato stasera le tantissime persone che hanno preso parte a Ghilarza alla seconda fiaccolata di lotta per illuminare la notte dell’ospedale Delogu. Hanno partecipato non solo cittadini, ma anche dipendenti ospedalieri, amministratori locali e quanti hanno a cuore le sorti del Delogu”.
“Rispetto a novembre ancora più persone sono scese in piazza insieme ai Consigli Comunali dei centri del territorio che si sono riuniti prima di dare il via alla fiaccolata per approvare un documento da inoltrare in Regione. La manifestazione ha preso il via davanti all’Auditorium comunale da dove il portavoce del comitato, Raffaele Manca, ha ricordato i motivi della protesta chiedendo con forza la riapertura immediata e duratura del pronto soccorso. Manca ha ricordato alla politica regionale che è il tempo dell’attesa è finito il 31 dicembre scorso e che ora in mancanza di risposte lo scontro diventa istituzionale, annunciando per un mese di febbraio il blocco della 131. Il sindaco di Ghilarza Alessandro Defrassu e quello di Busachi Gianni Orrù, sono intervenuti a nome delle Unioni dei Comuni del Guilcier e del Barigadu, mentre il parroco di Ghilarza padre Paolo che è anche vicario foraneo, ha portato la vicinanza dei parroci e della Chiesa”.