Era nell’aria, sta per diventare realtà. Gli autotrasportatori sardi sono pronti a incrociare le braccia e protestare contro il caro gasolio. Nelle prossime ore ci sarà un’assemblea infuocata a Tramatza, ad annunciarlo è uno degli organizzatori, Nicola Usai. Trentasette anni, di Sestu, lavora per la Termoservice: “Saremo almeno trecento. Stiamo avendo grosse difficoltà sin da febbraio. Il gasolio costa già due euro e venti al litro, i distributori ci hanno detto che l’aumento toccherà i tre euro e che potrebbe addirittura superare questa cifra. Stiamo arrivando alla frutta, stiamo rimettendo i nostri risparmi sui mezzi”, denuncia Usai. “Le nostre aziende faticano a darci un incremento del 20 per cento per i viaggi. La situazione è insostenibile, vogliamo chiedere allo Stato una mano d’aiuto”. Ci sono già stati scioperi “in Puglia e Sicilia. Lo Stato ha stanziato 80 milioni di euro per le autostrade e le auto a metano, ma l’Isola è tagliata fuori, visto che non abbiamo autostrade o mezzi che possano essere alimentati col metano”.
Insomma, la rabbia e le preoccupazioni sono alle stelle: “Non tutti possono usufruire dell’incentivo dell’Urea, cioè un bonus del dieci per cento per chi ha automezzi comprati da non più di un anno. Se non ci fermiamo falliamo, stiamo finendo in un baratro tremendo. Lunedì prossimo, probabilmente, faremo manifestazioni di protesta nelle principali città sarde, compresa Cagliari”.