Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Il posto, con tanto di contratto indeterminato, l’ha ottenuto sette anni fa, Francesco Melari, 37enne calabrese ma residente a Cagliari: lavoratore all’Agenzia delle entrate, un’occupazione che comporta grosse responsabilità: “Fornisco assistenza telefonica ai contribuenti, facendo un servizio a trecentosessanta gradi”. Adesso, però, le criticità si fanno sentire: un salario accessorio che non c’è, “si tratta di cento euro in meno al mese, convivo e ho un figlio e dover rinunciare a questa ‘fettina’ mi comporta comunque una riorganizzazione familiare”, afferma. “è una questione economica importante. C’è anche il blocco delle posizioni, non ci sono più tanti capi team e ciò significa bloccare o rallentare il nostro lavoro”. Un danno che, stando a Melari, vivrebbero “anche gli utenti”. Congelato anche “il concorso per dirigenti. Per certi lavori servono maggiori responsabilità. Ogni giorno servono molti permessi e firme, col blocco dei capi team non ci sono più nemmeno le risorse per finanziare le posizioni”, spiega il trentasettenne.
E Melari trema all’idea che dai piani alti dell’Agenzia delle entrate “possano intaccare ciò che è nostro, compreso il salario accessorio. Non sarebbe corretto, è ingiusto che alla fine siano sempre i lavoratori a finire nel mirino”.