È finito nel carcere di Uta con l’accusa pesantissima di femminicidio e occultamento di cadavere, Igor Sollai, autotrasportatore 43enne di San Sperate. È accusato di avere ucciso la moglie, Francesca Deidda, sparita da metà maggio dal paese e mai più vista. Da venerdì, grazie al lavoro dei carabinieri della compagnia di Iglesias, su coordinamento del pm Marco Cocco, Sollai si trova rinchiuso nel carcere di Uta. È assistito dagli avvocati Laura Pirarba e Carlo Demurtas. In un primo interrogatorio ha fatto scena muta, ma i suoi legali spiegano che “dobbiamo attendere la compiuta e completa visione degli atti per valutare se sottoporci a un altro interrogatorio. Il nostro assistito è sempre stato disponibile in questi due mesi, più volte è stato sentito dalle forze dell’ordine. Abbiamo chiesto la possibilità di una misura meno afflittiva del carcere, cioè gli arresti domiciliari anche, eventualmente, con braccialetto elettronico”. Gli investigatori avrebbero trovato dei buchi e delle incongruenze nelle dichiarazioni rilasciate da Sollai sin dai giorni successivi alla scomparsa della moglie: era stato un suo fratello e un collega di lavoro a denunciare la sparizione ai carabinieri.
Francesca Deidda risulta lavoratrice in un call center. La coppia non ha figli e abita da tanti anni a San Sperate. Le indagini vanno comunque avanti, così come la ricerca del corpo della donna da parte dei carabinieri.