Uno straccio insanguinato e dei vestiti che potrebbero essere compatibili con quelli che facevano parte del “guardaroba” di Francesca Deidda. Sono questi i nuovi oggetti trovati tra Sinnai e San Vito, a monte della zona che affaccia sulla vecchia Orientale Sarda, nel secondo giorno di ricerche dei carabinieri di Iglesias, cacciatori di Sardegna, soccorso alpino, vigili del fuoco, Protezione Civile e vari volontari. È stata perlustrata una grossa fetta di territorio, ma del corpo della donna ancora nessuna traccia. Tutti gli effetti personali rinvenuti sono stati subito “sigillati” e verranno analizzati dagli uomini del Ris. È necessario capire, tramite tracce ematiche o altri elementi utili, se si tratti davvero di abiti appartenenti alla quarantaduenne oppure no. Ecco perchè le ricerche si fermano per ventiquattro ore: riprenderanno sabato, probabilmente nella stessa zona o, se nel frattempo emergeranno novità sostanziose, altrove.
Non distante, ieri, sono stati ritrovati alcuni oggetti, inclusi un bite dentale, che effettivamente appartengono a Francesca Deidda. Intanto, come si apprende da fonti interne ai ricercatori, le ricerche si fermano, almeno per domani non è prevista nessuna nuova “battuta” del territorio. In parallelo, gli avvocati di Igor Sollai, Laura Pirarba e Carlo Demurtas, hanno continuato a lavorare insieme ai consulenti di parte che hanno nominato. Domani torneranno in carcere dal 43enne, confermato il nuovo interrogatorio il prossimo diciotto luglio.