Fra Nicola da Gesturi: beato per la Chiesa, santo per i cagliaritani

Approfondimento sulla vita di Fra Nicola da Gesturi per la rubrica “Monumenti, storie e personaggi”


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Domenica primo  giugno 1958, per la prima volta in oltre trent’anni,  chiede in ginocchio al padre guardiano di essere dispensato  dal passare la questua in chiesa.  Richiesta eccezionale per fra Nicola e i suoi confratelli intuiscono subito che il frate sia giunto al culmine della sopportazione umana.

Viene ricoverato in ospedale  e la diagnosi non lascia dubbi: ernia crurale ed ombelicale strozzata con peritonite reattiva in  atto.

Sottoposto immediatamente ad intervento, le sue condizioni vengono giudicate disperate ed il giorno 7 viene riportato in convento dove lascia questa terra alle 0,15 dell’8 giugno.

La notizia si sparge in città ed in tutta l’isola, frate silenzio se n’era andato umilmente come visse, senza un lamento, sopportando  atroci dolori. La folla commossa e addolorata gli rende omaggio e poi il 10 giugno, durante i funerali, un corteo interminabile segue il feretro mentre migliaia di persone sono dislocate lungo il percorso fino al cimitero di Bonaria,.

Giovanni Medda, questo il nome secolare del fraticello, nasce a Gesturi il 5 agosto 1882 in una casa modestissima, da umile famiglia di contadini ed è il sesto figlio di Giovanni e Priama chiamata Pillina.

La sua infanzia è turbata dalla morte del padre nel 1887 e della madre nel 1895, Giovanni seguito dalla sorella maggiore Rita, dimostra subito la sua fede, la bontà straordinaria e la letizia di essere povero.

A 28 anni è già colpito da reumatismi articolari, causati dal duro lavoro nei campi e dal nessun riguardo per la sua salute.  Costretto a letto per oltre un mese fa promessa, in caso di guarigione, di diventare religioso.

Dopo il noviziato viene trasferito a Sassari, Oristano e Sanluri ed infine rientra a Cagliari dove occupa una piccola cella con un armadietto ed un giaciglio sul pavimento, l’idea della povertà francescana è radicata in lui.  La sua felicità è non possedere niente oltre il grezzo saio ed il rosario.

Gli vengono assegnati come zona di questua, i quartieri di Castello e Villanova, oltre a Monserrato che visiterà ogni sabato.

Esce ogni giorno di buon mattino con in mano il rosario, calza in ogni stagione dei logori sandali che gli creano atroci dolori, appare nelle umide strade di Castello, bussa alle porte e attende,  la gente impara a conoscerlo  ed interpreta il suo silenzio, i suoi piccoli occhi esprimono gioia e quando la sua mano si allunga per regalare una carezza, i cuori palpitano.

Diventa in breve popolare e nella via Garibaldi ormai lo attendono in molti e qualcuno lascia davanti all’uscio dei “bassi” una sedia per invitarlo a riposare un attimo. Comunica in silenzio e con un debole cenno del capo: tutti lo comprendono e lo stimano sempre più.

Il sabato col bastone e una grezza bisaccia, molte volte coprendo il percorso a piedi, si reca a Monserrato e zone vicine per questuare pane ed alimenti, anche lì è atteso e riempito il fardello rientra a tarda sera in convento per distribuire tutto ai poveri.

Nel 1943 Cagliari è bombardata pesantemente e frate silenzio frequenta i rifugi per dare conforto alla gente, basta la sua presenza per rincuorare tutti, a chi gli offre l’elemosina fa capire che è lì per dare non per ricevere.  Appare sempre dove c’è uno che soffre o tra i poveri per infondere coraggio con un cenno e con il suo silenzio espressivo.

Guarisce una fanciulla da una piaga alla mano, una anziana da una frattura al bacino, una neonata da una grave deformazione, si presenta senza essere chiamato per togliere le pene mentre lui soffre per gli altri:  ormai le porte delle case si aprono al suo passare, non  ha più bisogno di bussare.

Nel 1955, forse contro il suo volere, viene sottoposto a visita medica e gli vengono riscontrati una gastroenterite cronica, un’ernia ombelicale e inguinale, un herpes  (fuoco di S. Antonio), ed emorroidi: eppure non si era mai lamentato nonostante i terribili dolori.

Domenica 1 giugno 1958, come detto,  ridotto a pelle e ossa, si arrende chiedendo la dispensa della questua e muore 7 giorni dopo.

Frate silenzio il 25 giugno 1996 viene  dichiarato ‘Venerabile’ da Papa Giovanni Paolo II che lo  Beatifica il 3 ottobre 1999 in una  solenne cerimonia in piazza San Pietro alla quale partecipano migliaia di cagliaritani e sardi.

Ora si  attende la sua santificazione:  ma per la fede popolare e per i  cagliaritani  e già santo dal giorno della sua morte.  


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