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L’archivio “Fototeca di Sardegna” entra nelle scuole sarde: da ieri, infatti, sino al 22 dicembre rievocherà la memoria degli studenti sardi su come si viveva agli inizi del Novecento. Quali erano gli alimenti di cui si nutrivano i nostri avi, come si vestivano, dove abitavano, quali lavori svolgevano e quali erano i loro passatempi. In Fototeca di Sardegna sono raccolte oltre 180 mila immagini dei primi cinquant’anni del Novecento, relative a luoghi, fatti e persone di 270 comuni dell’Isola. L’archivio darà la possibilità a oltre mille studenti delle scuole elementari e medie, di scoprire attraverso le vecchie immagini storiche, con le relative didascalie dei collaboratori della Biblioteca di Sardegna, la vita politica, sociale, economica e culturale della Sardegna agli inizi del secolo scorso.
L’iniziativa si svolgerà con circa trenta incontri in altrettante scuole isolane. Una vera e propria opportunità didattica per immergersi in suggestivo ed esaltante viaggio nel passato, grazie all’archivio fotografico contenuto nella Fototeca di Sardegna, riconosciuta anche dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha dichiarato: «Il titolo del progetto “Nonno c’era. La Sardegna nel primo Cinquantennio del Novecento” è il riconoscimento che solo la memoria, quella vera e diretta, ci regala la presenza profonda, insuperabile, del futuro». L’iniziativa della Biblioteca di Sardegna, dopo le recenti presentazioni a Siapiccia, Fonni, Alà dei Sardi, Laconi, San Nicolò d’Arcidano, Terralba, Bortigali, Gesturi, Segariu, Sorso Ulassai, Villanova Tulo, oggi a Jerzu e Sedilo, proseguirà negli istituti comprensivi di questi altri Comuni con il seguente calendario: domani a Bortigali e Genoni; venerdì 18 ad Arzana e Assemini, Burgos, Narbolia, Villaspeciosa; sabato 19: Gonnosfanadiga, Ruinas, Talana, Villagrande Strisaili; lunedì 21 a Orani; martedì 22 a Masullas. Poi, dopo le festività natalizie a Illorai, Mogorella, Seui, Siliqua e Simaxis.