Formula Tuvixeddu: “Facciamola conoscere prima ai cagliaritani”-VIDEO

L’idea di Roberto Copparoni: un grande piano di pubblicità per la necropoli che neppure tanti abitanti di Cagliari hanno mai visitato. Guardate il VIDEO


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“Tuvixeddu?  Importante farla conoscere per prima ai cagliaritani”.

Roberto Copparoni,  presidente dell’associazione “Amici di Sardegna” che da anni si batte per valorizzare la necropoli punica ha una sua formula  per utilizzarla al meglio.

 

Sarebbe necessario   un processo di intensa pubblicità per  far conoscere la necropoli e questo perché   generazioni di cagliaritani in primis non vi sono mai entrati e non ne conoscono storia  e vicissitudini degli ultimi decenni.

Una necropoli insomma che potrebbe essere il fiore all’occhiello del capoluogo della Sardegna è che  invece è  entrata nell’ingranaggio delle dispute personali e dei gruppi contrapposti  che l’hanno portata a un vicolo cieco di cui l’uscita sembra non essere ancora progettata. Tutto questo ha portato la comunità a pagare dei   costi importanti e non previsti che sarebbero dovuti essere investiti invece per la sua definitiva valorizzazione e fruizione.  

Quello che oggi si può visitare è un ibrido perché  il percorso aperto al pubblico è ristretto e non rende certo merito alla vastità dell’importante  monumento punico romano che serba in sé tanta storia dell’antica Caralis. 

“Bisognerebbe far capire ai residenti l’importanza del sito” ha detto Roberto Copparoni  “aiutare per primi i cagliaritani a capire quale sia il suo valore. In qualche modo cioè aiutare i residenti, soprattutto quelli del quartiere,  a comprenderne la sua reale importanza. Un forte processo educativo quindi  e culturale che permettesse di capire la sua importanza con un’alfabetizzazione formativa. Contestualmente a questa attività di pubblicità ci dovrebbe essere un’apertura degli spazi  aumentando  la percorrenza  attuale, che è minima, raddoppiandola ma forse anche triplicandola.  Si consentirebbe così ai visitatori di avvicinarsi di più  alle tombe e non stare lontano divisi da una ringhiera come adesso.  Sono   tante le associazioni  che possono con costi bassi attivarsi  per gestire dei percorsi di fruizione   e di conoscenza:  l’importante è che abbiano l’opportunità di gestire gli spazi almeno per un anno.” 

Guardate il video con l’intervista completa a Roberto Copparoni.   


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