Fondi per patologie gravi, mancano all’appello altri 8 milioni di euro

Secondo Ignazio Locci “al taglio di 4 milioni di euro rispetto all’anno scorso, se ne potrebbe aggiungere un ulteriore di ben 8 milioni”


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di Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

 

Potrebbe essere un taglio ben più consistente quello applicato dalla Giunta regionale al fondo destinato ai Comuni per l’erogazione di sussidi in favore di particolari categorie di cittadini (nefropatici, pazienti psichiatrici, cardiopatici, oncologici, etc.). Se nel 2015 vi erano a disposizione 47 milioni, nel 2016 la cifra è calata a 43 milioni di euro (tra fondi regionali e comunitari). Ma non è tutto: perché se un meno 4 milioni ha già creato particolari problemi, tanto che i Comuni hanno iniziato a far sentire la propria voce, figurarsi se a questi si aggiunge un’ulteriore decurtazione di 8 milioni, ovvero la parte di fondi comunitari che per ora non è stata erogata.

La Regione, infatti, dei 43 milioni di euro programmati, a oggi ne ha stanziato circa 35. Ne mancano all’appello altri 8, ovvero la quota comunitaria che ancora non è arrivata in cassa e, considerato l’inspiegabile ritardo, potrebbe anche non arrivare mai. Eppure, Pigliaru e Paci non fanno altro che parlare di maggiori entrate, di miliardi di euro fumanti pronti a essere spesi nell’Isola grazie al Patto per la Sardegna. Ma è evidente che soldi in più non ce ne sono e, anzi, i quattrini destinati ai servizi al cittadino sono sempre meno.

Intanto, quella che per Luigi Arru e soci è razionalizzazione dei servizi, per i sardi è un lungo elenco di disagi e sofferenze. Siamo di fronte a cittadini che quotidianamente fanno i conti con patologie gravi e invalidanti, lasciati soli a combattere contro la burocrazia e una Giunta che dimostra di non avere a cuore le loro necessità. Con i pochi fondi a disposizione, i pazienti riescono a malapena ad assicurarsi alcune attività (spese di trasporto, etc.). Ma con questa ennesima riduzione, il rischio è che vengano lasciati ai margini, reclusi in casa senza il giusto sostegno per condurre una vita dignitosa. Una mazzata ingiusta a cui occorre porre rimedio immediatamente. Non possiamo permettere che freddi burocrati decidano sulla qualità della vita di chi già fa i conti con la malattia.

Vorremmo sapere che fine hanno fatto i soldi comunitari e per quale ragione non sono stati ancora stanziati. Sono passati fin troppi mesi dall’approvazione della Finanziaria regionale. A oggi i Comuni della Sardegna avrebbero dovuto avere in cassa il denaro per far fronte alle legittime richieste degli aventi diritto. Ma niente, i bilanci comunali restano all’asciutto. Il Presidente Francesco Pigliaru e l’Assessore alla Sanità Lugi Arru facciano chiarezza e rassicurino i Comuni sui soldi comunitari mancanti. Dicano la verità. Ed eventualmente, in sede di assestamento di bilancio, si impegnino per tappare l’ennesimo buco da loro stessi creato.


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