Fondi Alluvione: arriva il Sì ufficiale del Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo approva definitivamente lo sblocco dei Fondi di Solidarietà. Cicu: “Risultato storico per la Sardegna. Premiato il lavoro di tanti mesi. Ora servono politiche di rilancio e impegni reali del Governo Nazionale.


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Ora è ufficiale. L’attivazione dei fondi di solidarietà per la Sardegna è stata definitivamente approvata dal Parlamento Europeo nella seduta mattutina di Strasburgo. Ne da notizia l’eurodeputato sardo del PPE, l’Onorevole Salvatore Cicu, che ieri, nel suo intervento in seduta plenaria, aveva sollecitato all’assemblea la massima necessità di una coesione forte sul via libera al provvedimento.

Nello specifico, oggi, passano con il voto favorevole il Bilancio rettificativo n. 5, con linea di bilancio del Fondo di Solidarietà prevista per il 2015, e la Mobilitazione del Fondo stesso.
Il primo, con 651 voti favorevoli. Il secondo, invece, con 669 voti a favore.

Ora, dunque, sarà possibile lo sblocco dei Fondi di Solidarietà da destinarsi alla Regione Sardegna per un valore di 16 milioni di Euro, vale a dire il 2.5% del danno totale sulla base di quanto stabilito nel Regolamento 2012/2002 CE.

Ciò significa che viene riconosciuto alla Sardegna il massimale che l’Unione può devolvere nel caso di catastrofi naturali della portata subita dall’Isola nello scorso novembre del 2013.

“E’ un giorno importante – ha dichiarato Cicu – le nostre comunità possono finalmente vedere riconosciuto un voto che attendevano da tempo. Il lavoro costante che ho attivato fin dal mio insediamento nel Parlamento Europeo approda oggi ad un risultato di concretezza, un traguardo capace di rilanciare le economie e i territori delle popolazioni colpite dalla tragica alluvione del 2013. Attendiamo ora che anche il Governo Nazionale sia in grado di attivarsi nella direzione di un sostegno reale nei confronti della Sardegna, segnalando quanto prima alla Commissione Europea in che modo vorrà ripartire i Fondi di Solidarietà da destinarsi alla nostra Regione come richiesto più volte dalla Commissione stessa, in modo che le opere pubbliche e infrastrutturali finanziabili con tali Fondi possano essere quanto prima poste in essere”.