“Fiori già acquistati, 6mila euro spesi: se Solinas blocca tutto per me sarà la botta finale”

La Regione verso tutta una serie di stop per arginare l’emergenza Covid, tremano i fiorai. Sabine, 44 anni, pulese doc: “Un solo matrimonio organizzato da marzo, ho dovuto buttare quasi tutti i fiori che avevo in serra: ho i dipendenti a casa, devo assolutamente lavorare per il ponte dei morti”


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I cristantemi, i gigli, e tutti gli altri fiori “classici” del periodo della commemorazione dei morti ce li ha già dentro il suo negozio. Ora, l’unica speranza è quella di poterli vendere in vista del ponte di Ognissanti. Sabine Hartmann, 44 anni, pulese doc, da tredici anni gestisce un negozio di fiori ed è una produttrice florovivaista: “Solinas pensa di bloccare tutto, tremo all’idea. Ho già acquistato un primo carico di fiori, prevalentemente da Napoli, spendendo seimila euro, oltre a mille euro già partiti per vasi e spugne”, racconta la donna. “I clienti vengono da me a comprare i fiori da portare in cimitero, ho anche una vasta produzione di crisantemi”. La commerciante racconta che, da marzo scorso, “ho potuto organizzare gli addobbi floreali solo per un matrimonio, l’anno scorso ne avevo fatti circa trenta. Ho un calo delle vendite dell’ottanta per cento”.
E, in vista di possibili limitazioni da parte della Regione, la Hartmann incrocia le dita: “Già a marzo, con il lockdown, ho dovuto buttare quasi tutti i prodotti che avevo nelle serre. Se chiudono proprio la settimana prossima, per me, sarà la botta finale. Siamo rimasti a lavorare solo io e mio fratello, i dipendenti sono a casa in cassa integrazione”.


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