Finisce l’era dell’Italia a colori, da lunedì tutti in zona bianca

Anche la Sardegna lascia il giallo, anche se la situazione non è rassicurante nell’isola come un po’ ovunque. Ma per ora il governo tira dritto e non ha intenzione di tornare sui suoi passi: dal 1 aprile si torna alla normalità, e fra maggio e giugno cadrà progressivamente l’obbligo del green pass  per poter accedere alle varie attività


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Come annunciato qualche giorno fa, la prossima settimana segnerà la svolta dopo due anni di restrizioni, lockdown, chiusure. Finisce lo stato di emergenza, viene smantellata la struttura commissariale, sparisce il comitato tecnico scientifico e non ci sarà più il sistema delle regioni a colori. Insomma tutto, almeno apparentemente, torna alla normalità. Anche se niente forse potrà più tornare come prima. A ricordarci di Covid e varianti e dell’incubo che da due anni siamo costretti a vivere saranno per qualche mese ancora il green pass e le mascherine ma, secondo i piani del governo, anche questi ultimi baluardi della strenua difesa dal virus e dalle sue varianti sono destinati a finire prestissimo in soffitta.

Eppure, qualcosa in queste ultime ore sta di nuovo, angosciosamente e rapidamente cambiando. Innanzitutto i contagi ma quelli, derubricati a influenza, hanno smesso di essere una grande preoccupazione perché, sostiene il governo, con una copertura vaccinale dell’85% della popolazione non sono più così pericolosi come quando i vaccini non c’erano.

Gli esperti non sono d’accordo. Tutti, nessuno escluso, contestano al governo la decisione di eliminare le restrizioni, mettono in guardia dalla super contagiosa Omicron 2 e avvertono: anche i ricoveri, il vero spettro di questa pandemia, stanno salendo e, con questi numeri di positivi (secondo il consulente del ministero Ricciardi sono molto superiori a quelli ufficiali) si rischia di nuovo il pienone persino nelle terapie intensive.

E così, tocca stare di nuovo col fiato sospeso a cercare di capire cosa succederà da qui al 31 marzo.

 

 


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