Finalmente capiamo cosa sta costruendo di così importante Ventura

Col solito refrain ha convinto Tavecchio a prolungargli il contratto. peccato che la qualificazione al mondiale ce la dobbiamo ancora sudare e che il tonfo in Spagna sia tra i peggiori di sempre degli azzurri


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Ha capito che la frasetta usata da perfetto imbonitore era stantia e l’ha sostituita, per il resto e’ sempre lo stesso. Vent’anni fa parlava di presupposti il buon Giampiero e si arrabbiava di brutto quando in conferenza stampa partivano i sorrisini per quel termine decisamente abusato. Oggi si e’ evoluto, si affida al piu’ istituzionale:”stiamo costruendo qualcosa di importante”. Tavecchio, presidente federale, se l’e’ bevuta e dopo avergli dato la panchina nazionale fra la grande sorpresa generale, gliel’ha pure riaffidata per i prossimi tre anni allungandogli il contratto. Poco importa che la qualificazione al prossimo mondiale in Russia sia di la’ da venire. Del resto e’ sempre successo da 83 anni a questa parte. L’unica eccezione, nel 1958, quando restammo a casa nei mondiali di Svezia (quelli che rivelarono al mondo la grandezza del 17enne Pele’)  dopo il clamoroso ko con l’Irlanda del Nord. Ma fu un caso, volete che Ventura sia cosi’ sprovveduto? Con tutto quello che sta costruendo poi… (qualcosa di importante, sia ben chiaro). Il problema del nostro commissario tecnico però a questo punto puo’ sfociare in tutta la sua pericolosita’. E’ lo stesso che avrebbe dovuto far riflettere sull’opportunita’ di tesserare per la squadra piu’ prestigiosa dell’intero paese un uomo che giunto alla soglia dei 70 anni non ha mai vinto nulla se non campionati minori. Ventura e’ ben costruito, apparentemente solido nelle sue convinzioni, ha la semplicita’ di limitare a due massimo tre i suoi concetti base che poi ripete fino alla noia perche’ anche i giocatori meno attenti non possano impararli e farli propri. Pero’ il grosso problema del tecnico e’ quello di non saper reggere la pressione e il carico di critiche che puntualmente arrivano quando le cose non vanno bene. E potete immaginare se dopo una disfatta come quella del Bernabeu le critiche non sarebbero arrivate. In teoria questo 3-0 non modifica di molto le cose, secondi eravamo e secondi rimaniamo in classifica. Ergo, salvo cataclismi, la via dello spareggio per accedere ai mondiali non ce lo leva nessuno. Ma e’ la costruzione del castello di Ventura che vacilla. Conoscendo il tecnico era difficile non immaginare che se la sarebbe presa con il destino cinico e baro (“De Gea ha fatto tre parate importanti mentre loro non hanno mai tirato in porta”), con la differenza di condizione (perché il nostro campionato è iniziato una settimana dopo, non l’ha detto ma l’ha fatto capire) e con la differenza di tasso tecnico: per la serie io non ho nessuna colpa, tra noi e loro c’è un abisso.  Un classico dell’uomo di Cornigliano. E quando gli hanno fatto capire in maniera neanche troppo esplicita come sia stata una follia non modificare il 4-2-4 che faceva acqua da tutte le parti, e’ tornato al cavallo di battaglia: “stiamo costruendo qualcosa di importante, non possiamo arrenderci alle prime difficoltà”. Speriamo abbia ragione, ma soprattutto speriamo che non si riferisse a una via di fuga. Forse la cosa piu’ importante che potra’ costruire se  non dovesse portare l’Italia al mondiale.


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