“Non siamo malati immaginari. Non ci inventiamo i dolori, non vogliamo attirare solo l’attenzione e tanto meno siamo depressi. Ci sentiamo invece abbandonati” Sono solo alcuni dei tantissimi a di commenti che sono apparsi in queste ore sotto la testimonianza di una donna di Sarroch affetta da fibromialgia. Un problema che appare particolarmente sentito dai nostri lettori. L’articolo in poche ore ha fatto il giro del web con migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Una battaglia, quella che ha intrapreso Monica Palmas ( che dopo tre anni di atroci dolori e infinite visite le è stata diagnosticata questa patologia), e tanti altri prima di lei, affinché questa malattia venga riconosciuta come invalidante come accade in altre regioni italiane.
“ Capisco molto bene quello che sta provando la signora, purtroppo anche io ho la stessa malattia, la cosa brutta è che nessuno crede al dolore che uno prova, anche la semplice azione di alzarsi dal letto risulta dolorosa e faticosa. Non siamo malati immaginari il dolore è VERO” commenta Katia Verdolini.
Efisio Schirru coordinatore infermieristico presso un dipartimento universitario commenta sotto lo stesso articolo “succede spesso che non vengano ascoltati i pazienti che soffrono senza avere avuto ancora una diagnosi certa, molti purtroppo vengono, addirittura, derisi perché malati immaginari…”
E ancora Bea Maia “Ne soffro da anni, ho fatto tantissimi esami. Mi dicevano che ero depressa …continuo a stare male …a volte non riesco neanche ad alzarmi dal letto…speriamo riconoscano questa malattia invalidante. ..”
In italia il 5/6% circa della popolazione italiana è affetta da fibromialgia, patologia che compromette non solo la salute fisica ma anche la serenità della vita sociale e lavorativa delle persone colpite. In Sardegna non esiste un censimento ma l’incidenza è elevata e sembra in continuo aumento. Come già detto il percorso di riconoscimento è stato negli anni molto lento e difficoltoso in quanto comporta un complesso quadro diagnostico. La vera e propria diagnosi viene accertata anche dopo anni a causa della complessità del quadro sintomatologico, che spesso riconduce erroneamente a patologie articolari, o a disturbi psico-fisici (disturbi del sonno, depressione, ansia, cefalea).
Sono in tanti che lo confermano anche sotto i commenti come scrive Silvia Pintus “Mi è stata diagnosticata 3 anni fa circa e mi si è aperto un mondo, ho 41 anni e credo di soffrirne da quando ne avevo 11. Ho iniziato con le ginocchia, dolori onnipresenti, visite su visite per sentirmi dire che volevo solo attirare l’attenzione…..poi le spalle ma anche li era solo la mia immaginazione….la schiena fa un male cane e da due anni circa anche il collo. mi si informicolano gli arti senza un apparente motivo, la notte mi sveglio anche 7 volte ormai non si dorme più, la vescica sta cedendo, e la vista, meglio non parlarne, sempre peggio. Mi capita di vedere offuscato anche per due ore la mattina….spesso mi capita di avere un occhio quasi non vedente, non so come spiegarlo ma vedo solo buio….un incubo, ma si va a lavorare, si sorride e la vita va avanti..”
“ 10 anni anch’io di dolori tremendi soffro notte e giorno non mi ricordo più da quanto tempo non dormo una notte intera qui in Trentino è riconosciuta mi hanno dato invalidità e per fortuna non pago più le visite e le medicine però è dura andare avanti mi dispiace tantissimo per te speriamo che anche dove abiti tu riconoscono questa malattia invalidante un abbraccio forte e tanto auguri” commenta Nadia Di Franco.
” Il problema con questa malattia è che ti porta alla disperazione, alla paura. Ogni giorno ti svegli con i dolore e non sai di cosa si tratta. I dottori ti prendono per pazza. Rientri a casa e ti fai delle domande. E noi puoi fare niente” sono le parole di Elodie Veinman