Farris: “Zedda furbo e arrogante, Crivellenti nomina illegittima”

Pdl e Fratelli d’Italia all’attacco sulla bufera teatro Lirico


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“Zedda ha agito con furbizia e arroganza”. Questo il commento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Giuseppe Farris, sulla sentenza che annulla la nomina di Marcella Crivellenti da sovrintendente del Teatro Lirico. 

“La sentenza del Tar – continua Farris – certifica che la nomina della Crivellenti era manifestamente illegittima. Solo Zedda e il suo cerchio magico non volevano vedere. I giudici amministrativi nella sentenza scrivono che il Sindaco ‘era conscio che la scelta del Sovrintendente dovesse avvenire a seguito di un’ attenta ponderazione dei titoli posseduti dai candidati’. E, ancora, evidenziando ‘macroscopiche cause di illegittimità’, tratteggiano una condotta che ha ‘gravemente alterato la par condicio fra i candidati’. Dunque il giovane Sindaco si è mosso come neppure i vecchi politici, con un comportamento che ha oscillato fra furbizia e arroganza, sempre improntato verso una doppia morale: rispetto formalistico e ultrarigoroso delle leggi nella gestione della vicenda dei chioschetti, e leggerezza e noncuranza per la Fondazione. Vedano adesso di impegnarsi tutti per salvare la stagione”.

 

Critiche anche da Fratelli d’Italia. “Abbiamo sempre creduto nelle proteste dei lavoratori – commenta Salvatore Deidda, portavoce di Fratelli d’Italia – aderendo alle loro proteste, condividendole durante le occupazioni e le manifestazione all’interno del Teatro, facilmente dimostrabile, anche per gli smemorati, dalle varie rassegne stampa. Il Sindaco Zedda deve ora trarre le conclusioni di questa sua personale e sonora sconfitta dando le dimissioni: per non aver ascoltato in primo luogo gli accorati appelli di tornare indietro rispetto alla decisione di annullare la manifestazione d’interesse con l’imposizione  del  nome di Marcella Crivellenti, risparmiando al Teatro Lirico di Cagliari, non solo le spese legali ma anche una guerra tra Istituzioni e maestranze”.