Farias, il folletto che se non lo picchi vince le partite da solo

L’analisi di Nino Nonnis dopo la vittoria del Cagliari sul Trapani


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di Nino Nonnis

Farias: avesse parato quel colpo di testa, la partita l’avrebbe vinta lui da solo. Se gli lasci spazio e non lo picchi sono guai sicuri. Se poi viene impiegato secondo le caratteristiche che gli sono proprie, senza relegarlo sulla linea laterale, come succedeva con Zeman, allora sarà anche continuo. Ha fatto passi felpati in dribbling rendendo facili tocchi minimi in pochi metri quadri, spostando il pallone al momento giusto, accelerando e rimanendo coordinato per il tiro, anche col sinistro. Grazie a lui abbiamo vinto con largo margine, rischiando di segnare ancora e sempre con numeri di alta acrobazia tecnica. Il Trapani ci ha concesso più del Novara, non ci ha aggredito, e il divario tecnico è venuto fuori, soprattutto per quanto riguarda le finalizzazioni. Finalmente posso non parlare male di Murru: ha commesso qualche ingenuità, ma è stato più pressante, più pronto sul suo uomo, e ha effettuato almeno 5 o 6 cross belli perché sempre pericolosi. Lo dimostra il fatto che non sono finiti tra le braccia comode del portiere. Spero che abbia operato una correzione di atteggiamenti, specie quelli difensivi, dove mostra le maggiori carenze. Ha fisico, che lo faccia valere quindi, senza esagerare. Di Gennaro sbaglia qualche lancio perché lo fa, immediato, di prima intenzione, ma governa bene la squadra e non teme di offrirsi anche marcato al palleggio stretto. Mi è piaciuto Tello, per quei pochi minuti visti. Per il resto la squadra c’è. Non fa pressing esasperato, certe volte trotterella come se per gli avversari il destino fosse segnato alla lettura delle formazioni, ma possiede la dote più importante, quella che ti può far vincere sempre: una batteria di punte che segnano, sfruttano le occasioni e hanno qualità complementari. A inizio d’anno non ero troppo convinto di Farias. Lo consideravo capace di una buona partita ogni sette otto. Mi ricredo: ne fa e può farne tre buone ogni quattro e ogni volta sono prestazioni buone, talvolta ottime, oggi entusiasmante. Certe giocate le può fare solo uno che ha classe e si sta formando il carattere e quindi la personalità. Dessena ha fatto molto bene il capitano: l’ho visto discutere a tu per tu con l’arbitro e ogni volta ha dato l’impressione di avere ragione lui. L’arbitro mi è sembrato più magro.

 


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