Cosa succede se la sera di Natale la morte bussa a casa di Charlie Chaplin? Succede che i due contrattano almeno un altro anno di vita in più per il protagonista che vorrebbe veder crescere il figlio. Tra dialoghi assurdi ma affascinanti in cui si stabilisce un patto (se sarà in grado di far ridere la Morte, l’uomo vivrà ancora un po’ di tempo) si sviluppa il libro “L’ultimo ballo di Charlot” di Fabio Stassi. L’autore nella cinquina del Campiello con L’ultimo ballo di Charlot (Sellerio) e finalista del Premio Giuseppe Dessì sarà a Fonni lunedì 23 nella Sala convegni della Basilica dei Martiri alle 18,30 con Gianni Zanata ospite di Éntula, Festival Letterario Diffuso curato dall’associazione culturale Lìberos. L’incontro è realizzato in collaborazione con le librerie L’Abbaco di Fonni e Mieleamaro di Nuoro.
L’autore. Fabio Stassi (1962), di origini siciliane, vive a Viterbo e lavora a Roma in una biblioteca universitaria. Scrive sui treni. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo Fumisteria (GBM, premio Vittorini Opera Prima 2007). Per minimum fax: È finito il nostro carnevale (2007), La rivincita di Capablanca (2008) e Holden, Lolita, ivago e gli altri (2010). Un suo racconto è stato inserito nella raccolta Articolo I. Racconti sul lavoro (Sellerio, 2009). Nel 2012 è uscito per Sellerio L’ultimo ballo di Charlot (Premio Cielo d’Alcamo 2012).
Il libro: L’ultimo ballo di Charlot (Sellerio). In una sera di Natale la Morte va a trovare Charlie Chaplin nella sua casa in Svizzera. Il grande attore e regista ha passato gli ottant’anni ma ha un figlio ancora piccolo e vorrebbe vederlo crescere accanto a sé. In un lampo di coraggio Chaplin propone un patto alla Vecchia Signora: se riuscirà a farla ridere si sarà guadagnato un anno di vita. Inizia così un singolare balletto con la Morte, e quella notte a salvarlo non sarà la tecnica consumata dell’attore ma la comicità involontaria che deriva dagli impacci dell’età. La questione però è solo rinviata: anno dopo anno, a Natale, la Vecchia tornerà a reclamarlo e bisognerà trovare il modo di suscitarle almeno una risata. Nell’attesa dell’incontro fatale Chaplin scrive una lunga e appassionata lettera al figlio. Vuole raccontargli la storia vera del suo passato, quella che nessuno ha mai ascoltato, ed ecco che dalle sue parole scaturisce l’avventura rocambolesca di una vita e il ritratto di un’epoca rivoluzionaria.