“Ex cava di Monte Urpinu, uno sfregio al decoro urbano della città”

Riformatori all’attacco: “I lavori di messa in sicurezza dei costoni dal rischio idrogeologico procedono con intollerabile lentezza e l’accesso di Via Raffa Garzia resta un cantiere urbano infinito che offende la bellezza dei luoghi”


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“La ex cava di Monte Urpinu è ancora oggi uno sfregio al decoro urbano della città. I lavori di messa in sicurezza dei costoni dal rischio idrogeologico procedono con intollerabile lentezza e l’accesso di Via Raffa Garzia resta un cantiere urbano infinito che offende la bellezza dei luoghi”.

Lo sostiene il Parlamentare dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, che ha rivolto un’interrogazione urgente al Ministero dei Beni Culturali perché intervenga sul Comune di Cagliari per una veloce conclusione dei lavori”.

Nell’area del futuro Parco urbano dell’ex Cava di Monte Urpinu –prosegue Pierpaolo Vargiu- sono stoccati reperti architettonici e monumentali che rappresentano un pezzo importante della memoria storica della città. Sicuramente nell’ex cava giace abbandonata da decenni una parte dei capitelli e delle colonne dell’ex Mercato Civico del Largo Carlo Felice, ma molto probabilmente l’area è un deposito mal custodito e a cielo aperto per i resti di altri importanti edifici storici e monumentali distrutti nel corso della seconda guerra mondiale”.

“Soltanto l’apertura al pubblico del Parco –conclude Vargiu- potrà permettere ai cagliaritani e ai turisti di fruire di un’area tra le più suggestive e panoramiche della città, carica di reperti e suggestioni della memoria del passato che non possono restare abbandonate a sé stesse e inutilizzate ai fini identitari e dello sviluppo turistico della città!” 

Il sottoscritto deputato Pierpaolo Vargiu, considerato che

Nel compendio naturalistico cagliaritano dei circa 35 ettari di territorio di Monte Urpinu esiste un’area, nei decenni passati interessata ad attività di cava, di cui più volte è stato annunciato il recupero ai fini della pubblica fruizione, come area verde;

l’accesso a tale area, che attualmente è possibile attraverso un’unica strada sterrata, con imbocco dalla via Raffa Garzia, è interdetto attraverso un’antiestetica sbarra metallica;

tale accesso risulterebbe attualmente impedito al pubblico, in quanto sul sito graverebbe una complessiva situazione di rischio di dissesto idrogeologico, per cui l’unico accesso all’area del futuro parco  si presenta da anni come una sorta di cantiere aperto, delimitato da nastri e abbondanza di transenne, che rappresenta un oggettiva ferita al decoro urbano della zona;

nell’anno 2015, il Comune di Cagliari annunciò attraverso i media la disponibilità di un finanziamento regionale che avrebbe reso possibile la messa in sicurezza del sito, consentendo finalmente l’estensione del Parco urbano di Monte Urpinu sino all’area dell’ex cava;

nell’anno 2016, risulta che sia stato effettivamente aperto il cantiere di lavoro per il superamento del rischio idrogeologico, la cui attività si sarebbe peraltro dovuta concludere entro il medesimo 2016;

nelle parti contigue alle aree comunali destinate a parco esistono gli scheletri di alcuni manufatti edilizi privati, edificati tra la fine del secolo scorso e i primi dieci anni del duemila, mai ultimati, abbandonati a sé stessi e parzialmente dati alle fiamme;

nell’area dell’ex cava destinata a Parco, per un vecchio accordo con la Sopraintendenza ai beni Culturali, sarebbero “stoccati” a cielo aperto i resti di alcuni stabili monumentali cittadini. Tra questi, vi sarebbero parte delle colonne dell’ex Mercato Civico del Largo Carlo Felice e vari reperti architettonici provenienti da alcune Chiese cittadine e altri pregevoli stabili storici della città;

è del tutto evidente che soltanto la messa in sicurezza dell’aree a rischio di dissesto della ex cava e la sistemazione definitiva dell’area adibita a parco e a pubblica fruizione da parte dei cagliaritani e degli ospiti può consentire la definitiva sistematizzazione dei reperti provenienti dagli edifici monumentali cittadini, attualmente ospitati presso l’ex cava e la loro presentazione in modo adeguato ai visitatori;

interroga il Ministero dei Beni Culturali per sapere:

Quali sia l’elenco dei reperti storici, architettonici e monumentali di elevato interesse culturale ospitati nell’ex cava di Monte Urpinu e quale sia il sistema di inventario e di custodia che consenta la garanzia della loro corretta conservazione;

Quali siano le azioni che il Ministero dei Beni Culturali ha sinora messo in essere per sollecitare il Comune di Cagliari alla apertura al pubblico del Parco dell’ex cava, in modo da garantire la fruizione del sito e dei reperti storici e monumentali in esso accolti;

Quali siano le azioni che il Ministero dei Beni Culturtali intende mettere in essere affinché, una volta che il Parco sia reso accessibile alla pubblica fruizione, sia possibile la sistematizzazione dei reperti monumentali che in esso sono accolti e la loro fruizione da parte dei visitatori in modo coerente con la loro storia, adeguato alla loro importanza per l’identità e la memoria storica della città e utile ai fini della loro valorizzazione in chiave turistica.

 

 


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