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Il patrono della Sardegna “come sapete” è Sant’Antioco.
Lo sapete senz’altro, forse è Sant’Efisio? Efisietto, non è neppure patrono di Cagliari lo è San Saturnino.
Eppure Efisio è il patrono ad honorem, la sagra o meglio festa del 1 Maggio “candu besidi de Stampaxi” e si avvia verso Nora, dove arriva il tre maggio, per le celebrazioni nella chiesa dove fu martirizzato; non scrivo nulla di straordinario se dico che Sant’Efisio è l’unica circostanza che interrompe l’eterno conflitto fra Cagliari ed i paesi e città del resto regione, assurge a tutti gli effetti a capitale.
A Cagliari il primo maggio è, e sempre sarà, Sant’Efisio, l’uscita del terzo guardiano da Stampace, la consegna del Toson d’oro all’Alter Nos, le celebrazioni nella chiesa, il percorso nel centro cagliaritano. Una passeggiata, qualche fotografia, un panino alla Fiera Campionaria tanto si arriva a piedi. Alla Fiera? E’ chiusa.
Mi manca l’urlo “Viva Sant’Efisio”, dell’amico Gianluca Floris, all’uscita del Santo dalla chiesa, mi manca urlare evviva in risposta. Nel 2020 non è possibile, quest’anno “esce” il tre e torna il 3 in auto, non successe neppure nel maggio 1943 nella città distrutta dagli spezzonamenti.
Mi dispiace non guardare la maratona del concerto in piazza.
Attendendo che Efisio rientri, quest’anno sarà solo una passeggiata su un furgone. Rimane in mente indelebile, una situazione inimmaginabile, in cui manca la festa del lavoro, i concerti, la sfilata dei variopinti e stupendi abiti tradizionali dei paesi della nostra isola, rimane il ricordo e la speranza.
Ma non possiamo far tanto solo augurarci: Atrus annus melusu e cun saludi.
Evviva Sant’Efisio, forza lavoratori, forza tutti, buon primo maggio.
L’urlo viva Sant’ Efisio: https://www.facebook.com/stefania.medda/videos/10215790829432072/