Esperanza, il corpo non si trova: “È morta soffocata, me l’ha detto mia moglie”

Nuovo colpo di scena nella vicenda legata alla morte della bimba Rom. Il padre, Slavko Seferovic: “Sono tornato nel camper e mia moglie mi ha detto che era morta, ho pure provato a rianimarla”. Intanto, i resti non si trovano e la polizia è pronta ad andare avanti con gli interrogatori a parenti e conoscenti

Una nuova versione dei fatti, tutta da verificare, quella ressa da Slavko Seferovic nelle ultime ore. Il 28enne Rom, rinchiuso nel carcere di Uta insieme alla moglie – entrambi sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere – “ha detto di essere rientrato al camper e di aver saputo dalla moglie, Dragana Ahmetovic, della morte della figlia, che sarebbe avvenuta per soffocamento. Seferovic ha detto che avrebbe chiesto spiegazioni alla donna e che avrebbe cercato di rianimarla, senza però riuscirci”, spiega, riportando le parole dell’uomo, il suo avvocato difensore, Daniele Condemi. Poi, il 28enne, avrebbe preso il corpo senza vita della figlia e l’avrebbe prima bruciato e poi gettato i resti nel rio Cixerri. Contattato da Cagliari Online, Condemi avvisa anche che “da oggi, viste le tesi differenti che ci sono tra la donna e il marito, non sono più il legale difensore della Ahmetovic”. Resta ovviamente centrale il ritrovamento del corpo della piccola Esperanza.

Ieri, durante il sopralluogo delle Forze dell’ordine nell’area indicata dall’uomo – tra la 130 e il rio Cixerri – non è stato trovato nessun resto. “Le indagini proseguono e bisognerà attendere tutti i nuovi sviluppi legati a quanto detto da Seferovic e alla versione della Ahmetovic”, spiega il dirigente della squadra mobile di Cagliari, Marco Basile, “continueremo a sentire parenti e conoscenti”.


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