Escalation di violenza a Cagliari eppure Truzzu insiste: “Rispetto ad altre realtà qui si vive decisamente meglio”

Aggressioni, pestaggi e residenti e negozianti, non solo nel centro storico, esausti. Il sindaco, 4 giorni fa, chiedeva “più controlli e agenti, bisogna bloccare gli sbarchi di migranti”. Oggi, dopo l’incontro con la ministra Lamorgese, nuova versione: “Sono confortato dalle sue risposte, dobbiamo evitare che si scivoli in situazioni più rischiose”


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Uno chef pestato a sangue alla Marina, un giovane picchiato al Poetto, tre pestaggi a Sant’Elia, due dei quali di chiara natura omofoba. Più altre aggressioni e situazioni di caos, dal centro storico frequentato da baby gang e migranti alla periferia più profonda. A Cagliari, nelle ultime settimane, c’è stata un’escalation di violenza. Ci sono le denunce e gli interventi delle forze dell’ordine, più la lettera sos, l’ennesima, dei commercianti del centro storico: “Chiediamo più controlli e telecamere da tempo, i turisti stanno iniziando a lasciare recensioni negative”. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con la ministra Luciana Lamorgese era già convocato da tempo, ma al tavolo si è ovviamente parlato dei fatti di cronaca più recenti. E, a incontro terminato, il sindaco Paolo Truzzu ricalibra ciò che aveva detto nei giorni scorsi: “Servono più agenti e controlli, bisogna fermare gli sbarchi di migranti”. Parole pronunciate solo quattro giorni fa dal primo cittadino.
Oggi, tutto, o quasi, viene ridimensionato: “Sono confortato dalle risposte della Lamorgese, rispetto ad altre realtà metropolitane si vive decisamente meglio”. E bolla gli ultimi episodi di violenza e criminalità come fatti che “non appartengono al modo di vivere della nostra città”. Truzzu riconosce che è necessario evitare assolutamente “che si scivoli in situazioni più rischiose”. Il rischio, quindi, è sempre dietro l’angolo, e nel pieno dell’estate 2022, con gli arrivi massicci di vacanzieri, il fatto che sia arrivata una richiesta di maggiori controlli proprio da chi lavora nel rione della Marina, prima meta per tanti turisti, rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La speranza è che le telecamere e “le cinquanta assunzioni nella polizia Locale” siamo sufficienti per arginare situazioni di pericolo. Perché, se è vero che, in più di un caso, gli aggressori o i balordi di turno sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine, la priorità per una città di quasi 150mila abitanti e invasa da turisti dev’essere quella della prevenzione.


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