Il sorriso spezzato di Marta, il viso spaurito di Enrico: due ragazzi sardi in copertina sul web in 24 ore che sono state semplicemente terribili per chi come noi ha deciso di raccontare la cronaca in diretta. Due piccoli grandi eroi della Rete, due storie diverse e due epiloghi diametralmente opposti. Le loro storie hanno appassionato e commosso le oltre 150 mila persone che hanno letto e condiviso due vicende drammatiche, anche se profondamente diverse. Partiamo dall’analisi della buona notizia: Enrico Columbanu, 22 anni, era partito da Monti domenica mattina alle 10 in treno. Era andato a Cagliari per vedere il Papa, non ne ha voluto sapere di avvertire la famiglia. Lunedì è scattato l’allarme perché nessuno lo ha visto rientrare a casa. La famiglia ha chiamato i carabinieri, in tanti si sono mobilitati. Casteddu Online ha diffuso in esclusiva l’appello della famiglia, che è stato condiviso da migliaia di voi, veramente da tantissime persone. Il web, in questo caso, forse è riuscito a salvare il ragazzo: non sappiamo dove Enrico volesse andare, con quella bicicletta noleggiata nel centro di Cagliari. Ma la ragazza addetta al servizio di noleggio, che aveva visto la sua foto su Facebook, ricordava perfettamente quel volto di un ragazzo magro e un po’triste, quello sguardo semi nascosto dagli occhiali. Aveva letto che era scomparso, che tutti quelli che gli vogliono bene lo stavano cercando. Ha avvisato i carabinieri, che lo hanno ritrovato in sella a quella bici, qualche centinaio di metri più avanti. Tranquillo Enrico, è stata solo una bravata: ora i familiari ti aspettano a braccia aperte. Una storia da “Chi l’ha visto?” per fortuna a lieto fine. La zia, Daniela Taras, esulta e su Fn ringrazia tutti, dai carabinieri agli Angeli di Sardegna, a tutti quelli che sul web hanno diffuso l’appello per ritrovare Enrico.
Nessuno potrà invece rivedere il sorriso dolcissimo di Marta, ma questa sera tutti la ricorderemo in una grande fiaccolata a Villacidro. Nessuno in questo caso ha potuto o voluto salvarla. Nonostante i suoi appelli, rivolti anche ai carabinieri: quell’uomo violento la minacciava e perseguitava da mesi. Un assassino senza cuore né coraggio, come lo abbiamo definito, un uomo egoista e violento. Che l’ha aspettata sotto casa alle 4,30 del mattino, per ammazzarla nel giorno stesso in cui doveva essergli notificata la denuncia per stalking. In questo caso c’è il vuoto che ti rimane dentro lo stomaco, perché nessuno ha potuto salvare Marta Deligia, la barista dal cuore d’oro che tutti stimavano a Villacidro. Per questo ci rimane una grandissima tristezza, che si è diffusa attraverso i social network di tantissimi sardi che hanno pianto davanti a una tragedia immane, per la quale in realtà non c’erano parole in grado di descriverla. Ma è proprio davanti alla perdita delle persone, o alla paura di perderle, che ritroviamo quella solidarietà che ha fatto del popolo sardo da sempre un valore assoluto, una bandiera.