Elmas, Moby Prince: “Cosa è realmente accaduto in quella tragedia?”

Un incontro-dibattito al teatro comunale di Elmas su uno dei fatti drammatici e tristi su cui ancora oggi aleggiano dubbi e perplessità: i lavori della Commissione d’Inchiesta proseguono per accertare se i passeggeri e i membri dell’equipaggio potevano essere salvati. Guardate il VIDEO


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Il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta sulla tragedia del Moby Prince, presieduta da Silvio Lai, va avanti senza sosta. I commissari si stanno concentrando in questa fase su quella che è considerata la chiave di tutta la vicenda: i soccorsi. Quella notte i 30 marittimi della Agip Abruzzo vennero tutti tratti in salvo. Sul traghetto partito da Livorno e diretto a Olbia morirono invece 140 persone. La commissione vuole capire se quei passeggeri e quei membri dell’equipaggio potevano essere salvati.

Di questo tema si occupa anche il documentario della Rai “Buonasera, Moby Prince”, realizzato per i 25 anni da quella che è considerata la più grave tragedia della marineria italiana in tempo di pace. Il documentario è stato proiettato a Elmas, nel teatro comunale. La commissione dovrà anche chiarire quali sono stati i tempi di sopravvivenza a bordo: sono tutti moti in 20-30 minuti? O sono rimasti vivi per more, seppur inanimati? Per questo motivo un’equipe di medici legali dovrà realizzare specifiche analisi sulla vicenda. E’ entrata far parte del gruppo, da pochi giorni, anche la professoressa Elena Mazzeo dell’università di Sassari. 

Al termine della presentazione c’è stato spazio per un lungo dibattito con l’autore del documentario, Paolo Mastino, (giornalista della Rai), uno dei commissari, Luciano Uras e Luchino Chessa, figlio del comandante della nave e rappresentante dei familiari delle vittime che da anni chiedono verità e giustizia. “Non ci fermeremo mai, fino a quando non avremo ottenuto la verità” –  ha detto Chessa. Paolo Mastino ha parlato invece del tema centrale della vicenda: i soccorsi. E ha evidenziato quali sono state le manovre tentate dall’equipaggio della Moby Prince, subito dopo l’impatto, per cercare di salvare se stessi e i passeggeri. “I membri dell’equipaggio – ha detto Mastino – hanno radunato tutti i passeggeri nel salone Deluxe della nave. Tutti indossavano i salvagente, indumenti pesanti e avevano con se le valigie. E’ stato poi costiutito il drappello antincendio, un gruppo di marinai che hanno indossato delle tute ignifughe e hanno cercato di domare le fiamme. Ma quando anche nel salone la temperatura ha iniziato a salire e il fumo a penetrare, tutti gli uomini che viaggiavano da soli sono usciti nel corridoio, hanno srotolato le manichette antincendio e hanno cercato di raffreddare con l’acqua tutta l’area. Erano tutti uomini single, molti membri dell’equipaggio. Sono stati trovati morti tutti nello stesso punto. Hanno pagato con la vita quel tentativo di salvare i passeggeri. Insomma, l’equipaggio ha lottato contro il fuoco. Il loro comportamento è stato eroico”. Sullo schermo intanto scorrevano le immagini del documentario. Le fiamme, il fumo. Le registrazioni radio. La testimonianza dell’unico sopravvissuto.

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