È guerra sul rinnovo delle tariffe per gli autonoleggiatori dell’aeroporto di Elmas. La Sogaer, qualche mese fa, ha recapitato a tutti i titolari dei posteggi una brochure, con due tipologie di proposte economiche. O contratto di tre o contratto di sei anni (da gennaio 2020 a gennaio 2022 o da gennaio 2020 a dicembre 2025), più tre voci: il Mag (cioè una sorta di tariffa minima garantita) che varia a seconda degli stalli richiesti – con tariffe che, in un caso, arrivano a quota sessantamila euro – royalties progressive dal 4 al sei per cento e il fisso mensile per ogni singolo stallo occupato. Le carte portano la data del tre marzo scorso, e si parla di un “incontro” tra Sogaer e gestori. E la polemica ritorna rovente proprio nel bel mezzo dell’estate 2020. Una parte dei titolari di autonoleggio, infatti, si è già rivolta ad un avvocato “per capire il motivo di queste proposte di aumento”. Definite “spropositate” dagli stessi noleggiatori .Qualcuno dei “ribelli” – sarebbero quattro i titolari in trincea su un totale di oltre venti società – avrebbe anche fatto una controproposta alla società che gestisce l’aeroporto di Elmas. La situazione, ora come ora, sembra essere di calma apparente.
“Lavoro all’aeroporto di Elmas da maggio 2012, sono il titolare della Rent a car srl”, esordisce Luca Ruvioli, 49enne cagliaritano, “con me lavorano altre due persone. Ho quindici automobili e, con le nuove tariffe, dovrei pagare il quattro per cento del mio fatturato, l’anno scorso è stato di 350mila euro, e centinaia di euro in più per ogni singolo stallo, roba da 12mila euro all’anno per ogni macchina. Chi ci garantisce che nei prossimi cinque anni i passeggeri in arrivo aumenteranno? Per me sono aumenti ingiustificati, mi sono rivolto a un legale sin dall’istante della prima proposta, lo scorso novembre. Io lavoro a pieno regime un centinaio di giorni l’anno, non 365 come capita negli aeroporti di Milano o Bergamo. Voglio sapere perchè la Sogaer vuole aumentare i canoni e se si possono trovare soluzioni più economiche. Tanti miei colleghi non protestano? Ognuno guarda al suo”. Anche Raffaele Mida, 48 anni, a capo della Mida Rent, “ho trenta auto”, è furioso: “Nel mio caso passerei da ventimila euro di quota minima garantita da dover versare a 45mila euro. Ho proposto alla Sogaer di proseguire con le attuali modalità, legate anche all’emergenza Covid, sino a fine anno, cioè farmi pagare 23mila euro e non, come vorrebbero loro, 47800, oltre a riformulare, per il futuro, tutti i contratti. Le altre società di autonoleggio, internazionali, sono seguite nella vicenda dal loro sindacato, l’Aniasa, e sono anche loro in trattativa. Se Sogaer dovesse decidere di applicare le nuove tariffe, al momento attuale non avrei la possibilità di continuare a lavorare”.