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Election Day anche in Sardegna: si moltiplicano le richieste da parte degli esponenti politici che invocano un accorpamento del voto come previsto in tutta Italia il 20 settembre. In autunno sono previste le elezioni amministrative per eleggere i primi cittadini in molti centri sardi: oltre a una spesa di diversi milioni di euro, si andrebbe a interrompere le lezioni scolastiche per miglia di alunni che a settembre dovrebbero riprendere le attività didattiche in presenza. Dopo Graziano Milia, candidato a sindaco per le amministrative di Quartu Sant’Elena, si susseguono gli appelli perché nell’isola si voti solo una volta. “La Sardegna rischia di spendere inutilmente 9 milioni di euro non accorpando le amministrative con il referendum e le suppletive che si terranno a settembre – spiega Valeria Piras, Quartu Sant’Elena, consigliera di opposizione di Italia in Comune – come invece avviene quasi in tutta Italia. Quante cose potremmo fare con quella cifra, specialmente in un periodo difficile come questo? Inoltre, perché chiudere due volte le scuole? E ancora, perché rischiare a ottobre/novembre (periodo in cui si dovrebbero svolgere le amministrative in Sardegna) un ulteriore rinvio democratico? Se le elezioni si svolgessero a settembre la Regione Sardegna non avrebbe alcuna spesa”.