Cagliari, dopo l’ecomostro la villa dei Floris: cemento nell’antico oliveto di San Michele

Prima l’ecomostro di via Jenner. E ora una villa nell’ambito di un piano di costruzioni più vasto. Tutto sotto il colle di San Michele, su cui svetta il castello, zona di alto valore paesaggistico dove si trova un antico oliveto allo stato naturale ora minacciato dal mattone di lusso


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Prima l’ecomostro di via Jenner. E ora una villa nell’ambito di un piano di costruzioni più vasto. Tutto sotto il colle di San Michele, su cui svetta il castello, zona di alto valore paesaggistico dove si trova un antico oliveto allo stato naturale ora minacciato dal mattone di lusso.

Il caso è stato portato in aula con un’interrogazione depositata questi giorni e firmata da cinque consiglieri della maggioranza di centrosinistra: Matteo Massa, Campo Progressista (primo firmatario), Roberto Tramaloni, Pds, Marco Benucci, Pd, Filippo Petrucci, Rossomori e Matteo Lecis Cocco Ortu, Pd.

La storia. La Pregamma, società riconducibile alle attività imprenditoriali della famiglia di Emilio Floris, ex sindaco del capoluogo e attuale senatore Fi, ha presentato una richiesta per costruire una villa sotto il colle di San Michele nel settembre 2015. Un anno dopo gli uffici tecnici del Comune si esprimono negativamente sul progetto.  La società ricorre al Tar che nel febbraio 2017 sospende il no dell’amministrazione. Tra marzo e maggio 2017 arrivano poi i via libera della Regione e della Soprintendenza e il Comune rilascia il permesso alla ditta di costruire, pur confermando il ricorso al Consiglio di Stato che nel settembre 2017 rigetta l’istanza del Tar. Ma non è finita. Perché nel febbraio scorso il Tar ha accolto il ricorso della Pregamma e ha annullato i provvedimenti di rigetto dell’istanza. E a questo punto potrebbe avere i titoli per costruire la villa.

Il piano di lottizzazione (nell’ambito del quale è prevista l’edificazione della villa) è stato approvato nel 1993 (dieci anni prima del piano paesaggistico regionale) e le opere di urbanizzazione sono state eseguite in un’area gravata da vincolo paesaggistico “ che si trova uno stato di naturalità, con la presenza di un uliveto storico”, si legge nell’interrogazione.

Secondo Massa e gli altri “non risulta che nel merito del piano attuativo si sia espressa la Soprintendenza, inoltre il piano di lottizzazione è stato oggetto di pronunce parziali per quanto riguarda il nullaosta paesaggistico”. Inoltre alle pendici del Colle di San Michele su via Jenner a pochi centinaia di metri dal Brotzu, c’è lo scheletro di una mega struttura sanitaria: 53 mila mc approvati alla società Predelta (anche questa secondo molti riconducibile alle attività di famiglia dei Floris) nel 1991. Una megastruttura sanitaria mai completata e abbandonata proprio sotto il colle.

“Il colle e il suo uliveto sono un patrimonio da conservare per la città”, si legge nell’interrogazione, “scongiurandone il consumo e l’edificazione e prevedendo l’abbattimento della megastruttura”. I consiglieri chiedono a sindaco e giunta  di intervenire sullo scheletro, di preservare le aree in stato di naturalità del colle e quale sia la misura dell’area e la cubatura totale del piano di lottizzazione.


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