Ecco il Piano triennale per la prevenzione della corruzione

La Giunta regionale, su proposta del presidente Francesco Pigliaru, ha approvato l’aggiornamento del piano triennale per la prevenzione della corruzione relativo al periodo 2016-2018


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La Giunta regionale, su proposta del presidente Francesco Pigliaru, ha approvato l’aggiornamento del piano triennale per la prevenzione della corruzione relativo al periodo 2016-2018. Le azioni prioritarie sono state individuate attraverso l’analisi del contesto socio-economico della Sardegna caratterizzato da una crisi persistente, da significativi segnali di disagio sociale e dalla presenza di fenomeni corruttivi che investono le pubbliche amministrazioni della Sardegna.

Novità del piano. Una delle principali novità del Piano, elaborato dalla responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione, Michela Melis, con il coinvolgimento degli altri dirigenti, è lo stretto collegamento tra le misure di prevenzione della corruzione e gli obiettivi organizzativi e individuali assegnati agli uffici e ai loro responsabili.

Misure di prevenzione. Nel documento vengono messi in evidenza i progetti intrapresi per diffondere il principio dell’integrità sia all’interno dell’amministrazione che nel territorio regionale anche a seguito della sottoscrizione del Protocollo tra Regione, Anci Sardegna e Trasparency International Italia. I Patti di Integrità, attualmente applicati in modo diffuso, sono un esempio significativo degli strumenti di prevenzione utilizzati dalla Regione sia per le procedure di acquisizione di beni, servizi e forniture, che per gli affidamenti di lavori direttamente gestiti dall’amministrazione o dagli enti locali beneficiari di fondi assegnati dalla stessa Regione. Ha un grande valore, ai fini della trasparenza e della prevenzione dei fenomeni corruttivi, anche l’azione della Centrale regionale di Committenza che si occupa delle procedure di gara al di sopra della soglia comunitaria e mette a disposizione della Regione e degli enti locali una piattaforma per la gestione delle procedure di gara per importi inferiori alla stessa soglia.

Collaborazione con l’Anac. Un altro fondamentale strumento è scaturito dalla delibera della Giunta dello scorso 16 luglio con la quale viene dato impulso alle procedure per la sottoscrizione di un protocollo con l’Autorità Nazionale Anticorruzione. L’obiettivo è quello di attivare forme di vigilanza collaborativa a sostegno della Regione e degli organismi controllati. Il rapporto con l’Anac ha prodotto i primi risultati: sono state, infatti, individuate sette procedure di gara, riguardanti diversi ambiti, che coinvolgono soggetti istituzionali esterni alla Regione.

Mappatura delle competenze. La “mappatura delle competenze” del personale è un altro aspetto qualificante del piano per la prevenzione della corruzione. È il punto di partenza di un processo di riforma più ampio del Sistema Regione. La mappatura, che viene avviata attraverso la somministrazione di un questionario a tutti i dipendenti, fornirà un quadro ben definito delle competenze presenti all’interno dell’amministrazione centrale, delle agenzie e degli enti. La ricognizione è in piena sintonia con il principio della trasparenza delle informazioni e offre alla collettività dati aggregati che descrivono in modo preciso ed aggiornato la composizione delle strutture.

Piattaforma e-democracy. I sistemi di partecipazione dei cittadini alla vita democratica sono essenziali per raggiungere livelli di qualità della trasparenza sempre più alti. La Regione ha già messo a punto diversi interventi per promuovere la partecipazione attiva delle diverse componenti della società civile alla formazione delle scelte politiche. Il piano prevede, nel 2016, lo sviluppo delle modalità di consultazione pubblica attraverso Sardegna ParteciPA (piattaforma di e-democracy inserita nella strategia dell’Agenda Digitale e accessibile attraverso il sito istituzionale), già sperimentata con buoni risultati nel corso del 2015. Saranno attivati anche “laboratori deliberativi” per invitare i cittadini a concorrere alla definizione delle scelte che la Giunta regionale adotterà in settori di rilevante impatto sociale.

Sportelli ParteciPA. Nel territorio regionale è prevista l’apertura di nuovi sportelli per assicurare non solo il supporto per l’accesso alle informazioni ma soprattutto per stimolare il dialogo e la collaborazione con la società civile, il sistema scolastico e gli enti locali. I nuovi sportelli opereranno in stretto raccordo con la rete degli uffici per le relazioni con il pubblico.