“E’ stata la mano di Dio” di Sorrentino candidato agli Oscar come miglior film straniero

Il 27 marzo la cerimonia di consegna dell’ambitissima statuetta. La pellicola racconta la Napoli degli anni ’80, fra l’attesa per l’arrivo messianico di Maradona e il confronto con il più grande dei dolori del giovane protagonista Fabietto. Il regista Paolo Sorrentino: “Sono felicissimo, grazie a mia moglie e ai miei figli che mi amano senza prendermi troppo sul serio”


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“È stata la mano di Dio”, il film più personale di Paolo Sorrentino, ambientato nella Napoli anni ’80 che fremeva per Maradona, è candidato agli Oscar come miglior film straniero. L’ultima volta che l’Italia è  riuscita nell’impresa è stato 8 anni fa, nel 2014, con “La grande bellezza” sempre del regista napoletano che poi si era aggiudicato l’Oscar. Nominato anche il film d’animazione del regista italiano Enrico Casarosa Luca, prodotto da Pixar e Disney e il costumista Massimo Cantini Parrini per il film Cyrano.

Il film di Sorrentino, che ha avuto grande consenso anche dal pubblico, richiama il periodo dell’adolescenza del regista. Un viaggio intimo e profondo all’indietro nel tempo, quasi riavvolgendo il nastro fra ricordi e sentimenti, fra dolori ed emozioni, fra picchi di felicità e abissi di disperazione quando il giovane protagonista si trova ad affrontare il dolore più grande che si possa immaginare, la morte improvvisa di entrambi i genitori a cui era legatissimo, nonostante la sostanza del loro legame avesse lati oscuri che sfuggivano all’apparenza.. Mentre Diego Armando Maradona, con il suo arrivo messianico, si prepara a regalare alla città il momento più epico, la vittoria dello scudetto, il giovane Fabietto dovrà capire qual è la sua strada. Gli altri film candidati sono il giapponese Drive My Car (anche candidato come miglior sceneggiatura, miglior regia e miglior film), il danese Flee, Lunana: A Yak in the Classroom dal Bhutan e il norvegese La peggiore persona del mondo. “Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre”, ha detto Sorrentino ringraziando figli e moglie “che mi amano nel più bello dei modi: senza mai prendermi sul serio”. Per il verdetto, appuntamento il 27 marzo.


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