È guerra sulla flotta sarda affondata dall’Europa

L’Ue: la Saremar deve restituire 10,8 milioni, sono aiuti di Stato. Cappellacci attacca l’Europa “delle lobby private e dei burocrati” e assicura: “Lo rifarei altre cento volte”. Il centrosinistra accusa il governatore di sindrome da complotto e demolisce le navi firmate Quattro Mori: “Ci prendono in giro non solo in Italia ma anche in Europa”. 


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L’Europa affonda la flotta sarda perché, sostiene, i contributi elargiti dalla Regione alla Saremar per far viaggiare sardi e turisti con biglietti a prezzo “politico” sono veri e propri aiuti di Stato che hanno innescato un meccanismo di concorrenza sleale. Quindi, Saremar deve restituire alla Regione 10 milioni e 800mila euro, e fine della storia. Il governatore Cappellacci, che della flotta sarda ha fatto una bandiera del diritto dei sardi a essere padroni in casa propria e combattere il monopolio dei signori del mare che impongono tariffe-salasso, non si arrende: “La flotta sarda resta un obiettivo strategico per noi – dice annunciando battaglia con un ricorso alla Corte di giustizia e un altro davanti al Tribunale Europeo – Perche’ l’indagine dell’Unione europea non solo non la esclude ma la legittima”. Di parere contrario il centrosinistra che, con il segretario del Pd Silvio Lai, spara a zero: “Voglio proprio sapere adesso chi paghera’ questi milioni”, dice Lai, prevedendo la stessa sorte per la procedura di vendita di Tirrenia a Cin. 
Il centrodestra in difesa. Cappellacci spara a zero contro “l’Europa delle lobby private e dei burocrati. Questa decisione suscita dubbi e perplessita’: come mai mirino dell’Ue c’era anche un’indagine su Tirrenia aperta nel 2011 ed è arrivata prima la decisione su Saremar sulla quale l’Ue ha iniziato a indagare a dicembre 2012 su input di Cin, Grandi navi veloci e Moby?”. E ancora: “Per ieri era convocata una riunione sul caso Saremar col governo, ed è stata rinviata per chiedere un’ulteriore istruttoria, ma stranamente oggi è arrivata questa decisione”. Il presidente uscente e ricandidato col centrodestra difende ancora la flotta sarda: “È l’unico vero presidio a tutela della Sardegna, la rifaremmo altre cento volte, intanto da oltre un anno aspettiamo la decisione di Bruxelles sulla legge 15 approvata dal Consiglio regionale per istituire la flotta sarda che, ha ricordato Cappellacci, che poi attacca Soru. “È stato l’allora presidente Soru nel 2007 a parlare della necessità di una flotta sarda come battaglia storica per i sardi tramite la Sfirs”. 
Il centrosinistra all’attacco. L’opposizione spara ad alzo zero su tutta linea. Il diretto avversario Francesco Pigliaru aggiorna il motto di Cappellacci “Detto. Fatto” con un super-critico “Detto. Fatto. Distrutto” e in pochi minuti alza la bufera sulla “frottola sarda”, come la chiama pure Mauro Pili intervenendo e ironizzando. E il segretario dem Silvio Lai pone la domanda che più ovviamente interessa ai sardi: la Saremar deve restituire quei 10,8 milioni alla Regione, ma essendo la Saremar una controllata della Regione, chi tirerà fuori quei soldi. Il rischio, ovviamente, è che a pagare siano i soliti cittadini. “Era una decisione scontata e attesa, ormai non solo facciamo brutte figure in Italia ma pure in Europa” accusa Lai, puntando il dito contro un governatore “che non è dignitoso per la Sardegna”. E anche se il centrosinistra riconosce che “il problema non e’ la flotta sarda in se’ ma le modalita’ con cui e’ stata realizzata”, dice che, se vincerà le elezioni, a una flotta sarda non ci pensa proprio. Meglio puntare tutto su tariffe  modulate sulle diverse esigenze, anche se l’obiettivo ultimo e ideale resta la tariffa unica, che però non è facile da realizzare nell’immediato viste le scarse risorse economiche a disposizione. 


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