
Giornata contro le basi militari in Sardegna domani, domenica, ma anche contro l’esercitazione ‘Mare Aperto’, la più imponente di sempre. La Sardegna ancora una volta scende in piazza, a Sant’Anna Arresi e Teulada, per urlare disagio e chiedere che i 65 mezzi navali impegnati nelle esercitazioni di guerra lascino l’isola. Per non avere esplosioni in mare e bombe lanciate in 17 fra le più belle spiagge diventate teatro di guerra ma anche per scongiurare il rischio che le esercitazioni siano il preludio a una presa di posizione militare della Nato nei confronti della Russia.
Il Cagliari Social Forum sarà in piazza “Contro le Basi militari, contro le fabbriche di armi, contro la Nato e contro le guerre. Ancora una volta in strada ad urlare il nostro sdegno per l’occupazione e lo sfruttamento della nostra terra, del mare e dell’aria in nome della sicurezza”. Per Sardigna Natzione Indipendentzia “non possiamo più far finta di niente: è arrivato il momento per i sardi di decidere sulla propria terra”.
Il tutto a poche ore dall’attentato alla sede del comando dell’esercito a Cagliari, con una bomba molotov, secchiate di vernice e fumogeni. Un atto che ha provocato sdegno bipartisan, con la netta presa di posizione del ministro della Difesa Guerini e la condanna da parte di diverse forze politiche.