D.S.
Con uno scarno comunicato la Diocesi di Cagliari, nel proprio sito, ha scritto che “apprende con piacere la conclusione positiva dell’indagine a carico di don Luca Pretta e rinnova la propria fiducia nell’operato della magistratura”.Poche parole (con nessun accenno al sacerdote innocente e finalmente uscito da un vero e proprio incubo) rispetto a quelle espresse lo scorso 18 luglio 2015 quando nello stesso sito si pubblicava: ” La Diocesi di Cagliari con sofferenza ha appreso la notizia dell’indagine giudiziaria a carico di don Luca Pretta, già parroco di Gesico, e della conseguente perquisizione presso la sua abitazione. In questo momento la Diocesi conferma la propria disponibilità ad accogliere e ascoltare le eventuali vittime, esprimendo, ancora una volta, vicinanza e partecipazione alla loro sofferenza.
Mentre si esprime piena fiducia nell’operato della Magistratura, non si può dimenticare che per tutti vale la presunzione di innocenza sino a prova contraria. Don Luca Pretta, già dimessosi dall’incarico di parroco in data 15/07/2015, fino a nuovo avviso dovrà limitarsi a celebrare la Santa Messa in forma privata. In data odierna l’Arcivescovo ha nominato mons. Guido Palmas amministratore parrocchiale di Gesico. Si ricorda, inoltre, che la Diocesi, in collaborazione con le Suore Missionarie Somasche, ha avviato il «Centro di ascolto e intervento per i minori vittime di abuso» (Cagliari – via Roma 54 – primo piano, tel. 3711290559,[email protected]), a disposizione di quanti intendono segnalare eventuali casi di abuso”.
Un comunicato, quello del 18 luglio 2015, particolarmente importante considerato che, come riportato da L’Unione Sarda, era stato proprio l’arcivescovo Miglio a parlare della vicenda di don Luca Pretta in una sua testimonianza alla Procura della Repubblica nel maggio precedente. Momenti e situazioni sempre più nel campo mobile delle coincidenze. L’archiviazione delle accuse di pedofilia contro don Pretta, giunta due giorni fa, era stata chiesta dal Pubblico Ministero Liliana Ledda perché, il magistrato, ha ritenuto le stesse infondate. Una vicenda che, al pari di quella che ha visto coinvolto anche l’ex parroco di Villamar don Pascal Manca (finito in carcere per la stessa accusa) , ha sconvolto l’intera Diocesi di Cagliari. Accuse che, come già scritto, hanno visto tra i protagonisti altri sacerdoti, sentiti a verbale, che hanno contribuito a creare un quadro accusatorio che, nel caso di don Pretta, è crollato sotto l’attenta indagine condotta dagli inquirenti. Con sullo sfondo anche le dichiarazioni su Monsignor Giuseppe Mani e sul suo successore Monsignor Arrigo Miglio.