Disegni sul corpo, Daniela Caredda: “Noi discriminati per il tattoo”

Parla la cagliaritana Daniela Caredda che dice: “Perchè le persone, almeno alcune, continuano ad avere i paraocchi per chi ama il tatuaggio sul proprio corpo? Siamo sempre le stesse persone, ognuno ha la libertà di apparire e colorare il proprio corpo come meglio crede, se fossimo nati con alcune macchie anzichè i tattoo? 


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Tatuaggi, discriminazioni e paraocchi: la curiosa vicenda raccontata dalla cagliaritana, Daniela Caredda, 34enne, al termine di una convention sui tatoo a Peschiera sul Garda: “Io ed un mio amico tatuatissimo e tatuatore di professione, Luca Pugnetti, siamo entrati in un ristorante e la signora all’accoglienza è scappata facendo tornare il marito, così abbiamo potuto ordinare e sederci a tavola e mangiare comodamente. Ma non volevamo rapinare nessuno, perché da vestiti nessuno ha da dire la sua, mentre se spunta qualche tatuaggio sul corpo sì? Ma non siamo sempre le stesse persone”? 

SUL POSTO DI LAVORO. “Anche da dietro il banco vendite del centro commerciale in città – dice Daniela Caredda – qualche signora o anche qualche giovane  preferisce farsi servire da altri, poi magari si chiedono “chi l’ha assunta”…senza sapere che non esiste clausola nel mio contratto..che vieta tatuaggi. E se mi licenziassero sarebbe discriminazione, ma se avessi un handicap…se fossi nata con alcune macchie – chiude senza mezzi termini la giovane cagliaritana amante dei tatuaggi  – troppe esagerazioni che lasciano senza parole”.  


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