Discoteche aperte in Sardegna, la Procura di Cagliari apre un’inchiesta per epidemia colposa

I magistrati cagliaritani aprono un fascicolo dopo la puntata di ieri di Report: vogliono verificare se la Regione sapesse dei pericoli dei contagi che comportava la riapertura delle discoteche, specie in Costa Smeralda, nei giorni attorno a Ferragosto

Discoteche aperte in Sardegna, la Procura di Cagliari apre un’inchiesta per epidemia colposa. I magistrati cagliaritani aprono un fascicolo dopo la puntata di ieri di Report: vogliono verificare se la Regione sapesse dei pericoli dei contagi che comportava la riapertura delle discoteche, specie in Costa Smeralda, nei giorni attorno a Ferragosto. La notizia è confermata dall’Ansa e dal Corriere della Sera: davvero clamorose sono state le diochiarazioni di ieri a Report di diversi consiglieri regionali, che parlano di un parere del comitato tecnico scientifico che però nessuno avrebbe ancora mai visto. Cocciu, capogruppo di Forza Italia, ha raccontato a Report di avere ricevuto decine di telefonate da imprenditori delle discoteche durante la riunione decisiva del consiglio regionale, pressioni per riaprire i locali. “Sapevamo che i contagi erano in aumento ma abbiamo chiesto al Presidente qualche giorno di apertura, c’erano locali che ospitavano dj del calibro di Sven Vath che avrebbero dovuto pagare super penali in caso di stop alle serate”.

Poi la Sardegna che a luglio era Covid Free è tornata in apnea per il virus, e oggi anche la Procura cagliaritana vuole vederci chiaro, in quella che appare come una delicatissima inchiesta giudiziaria. L’accusa infatti (per ora non ci sono indagati) è pesante: epidemia colposa. La procuratrice Maria Alessandra Pelagatti ha assegnato le indagini all’esperto magistrato Paolo De Angelis, che guida il pool composto dai pm Diana Lecca, Daniele Caria e Guidi Pani. La Regione era in grado di conoscere i rischi della riapertura delle discoteche?


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