Quando in porta hai da una parte il giovane Adan e dall’altra Buffon, il risultato è 4-1 per la Juventus. Quando dal cilindro della panchina puoi tirare fuori da una parte Marchisio e dall’altra Cabrera, capisci perché non basti una partita semi perfetta per fermare la capolista. Un Cagliari indebolito dal mercato di Cellino, proprio nel giorno in cui Nainggolan trascina la Roma, cede di schianto nel finale alla Juventus dopo un’ottima gara per 60 minuti. Il match è finito quando Conte ha capito che Lopez aveva ingabbiato Pirlo con la marcatura di Cossu,e ha tolto il fantasista dal campo. L’ingresso di Marchisio, che non a caso ha firmato la rete del vantaggio bianconero, è stato decisivo. Eppure il Cagliari aveva giocato alla grande: pari alla Juve per un tempo, era passato in vantaggio con Pinilla sfiorando due volte il raddoppio, negato da Buffon. E anche dopo il pareggio di Llorente, perfetto stacco di testa all’incrocio, con Dessena aveva avuto la palla del 2-1.
Nel secondo tempo alla distanza come sempre accade quest’anno è venuta fuori la Juventus, con un centrocampo di fenomeni e attaccanti come Llorente che trasformano in oro qualsiasi assist. Doppietta per lui, in un Sant’Elia malinconico e inadeguato con 5mila spettatori. Decisivi però sono stati anche gli errori di ingenuità di Adan , portiere forse troppo giovane per la serie A mentre Agazzi è finito fuori rosa. Questa gara fa capire perché il Cagliari di Lopez e Cellino non decolla mai: si gioca sempre e soltanto per la salvezza, e forse è già un grande risultato. Ma senza Nainggolan e senza un portiere valido ci sarà da soffrire. Peccato.