Diga di Monte Nieddu, risolto il contratto con la ditta Ansaldi: “Basta, serve una sollevazione popolare”

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Indignazione e sgomento. Una ulteriore ferita che il territorio non merita. Per l’ennesima volta la Diga di Monte Nieddu, nonostante le nostre ripetute denunce e richieste di intervento, corre il rischio di fermarsi, forse definitivamente”. Lo afferma Gianni Olla, segretario provinciale Feneal Uil di Cagliari, a proposito della risoluzione del contratto della società Ansaldi. “E questo perché chi avrebbe dovuto scongiurare questa ipotesi, ci riferiamo in particolare al ruolo della Regione, non ha dimostrato capacità di governo dei problemi e delle criticità. Sono queste le risultanze, allo stato attuale, che derivano dal Decreto Esecutivo del Tribunale che di fatto ha stabilito la risoluzione contrattuale alla Società Astaldi. Nonostante ciò noi non ci rassegniamo. Abbiamo il dovere di salvaguardare le ragioni forti della necessità di un’opera strategica per l’economia del territorio isolano e le possibili opportunità occupazionali ad esso legate. In un contesto, quale quello attuale, di opere pubbliche infrastrutturali bloccate occorre scongiurare la nefasta condizione di blocco dell’opera. Per questo motivo lanciamo un appello affinché ci sia una sollevazione popolare che, partendo dal coinvolgimento dei Comuni interessati riesca a fare breccia sulla Regione e in particolare sull’Assessore Frongia che ad oggi ha dimostrato poca autorevolezza per la vertenza in questione”.


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