Diffondere immagini porno diventa un reato, sì del Governo alla legge sul “Revenge Porn”

Pene da uno a sei anni per chi diffonde materiale pornografico del partner, e multa da 5 a 15 mila euro. La Lega ritira l’emendamento sulla castrazione chimica, che però, annuncia, tornerà in un altro disegno di legge


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Con 461 sì e nessun voto contrario, l’Aula della Camera ha approvato all’unanimità l’emendamento al disegno di legge sul codice rosso che istituisce il reato di revenge porn, la pratica di condividere pubblicamente immagini fotografiche o video intimi attraverso Internet senza il consenso della, o del, protagonista dei video. Chi mette in pratica il “revenge porn” quindi potrà essere accusato di molestia, violazione della privacy, diffamazione. Ma anche di istigazione al suicidio, qualora dalla pubblicazione dei video o delle immagini dovessero derivare atti tragici.

Il testo prevede che “chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e multa da 5.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento” (Quotidiano.net).
La stessa pena viene applicata anche a “chi ha ricevuto il materiale in questione, per poi pubblicarlo e diffonderlo, con l’obiettivo di recare un danno a colei o a colui che si vede nelle foto o nei filmati. Viene inoltre stabilito che la pena aumenta nel caso in cui la diffusione di materiale “compromettente” avviene per mano del coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona legata o che è stata legata a quella offesa. Stessa cosa se la distribuzione del materiale avviene attraverso gli strumenti informatici o telematici” (SkyTg24). Continua a leggere la notizia sul sito dell’Agi .


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