Cibo e spiritualità. Solido e “astratto” che si incontrano nel vastissimo mondo legato all’alimentazione. Tra le tante scuole di pensiero, infatti, c’è anche quella legata alla medicina naturale. Niente di chimico, tutto già prodotto dalla natura. E la differenza tra cibo buono e cattivo, nei fatti, scompare. Giovanna Solinas, 61 anni, di Marrubiu, è naturopata e socia dell’associazione di promozione sociale cagliaritana “Lectorium Rosicrucianum”. La risposta giusta alla dieta giusta? Non esiste. Meglio, varia da persona a persona perché “ognuno ha un cibo adatto, quelli più leggeri come frutta fresca e secca, verdura, cereali e alghe predispongono ad avere una salute migliore”. e poi ci sono “quelli più pesanti, come carne, pesce e formaggi”. Fin qui tutto regolare. Ma poi entra in gioco “la spiritualità”.
Come? “Non c’è solo il punto di vista igienistico o naturale, ma anche quello spirituale”. Per la Solinas “ciò che assorbiamo è decisivo per la nostra crescita interiore, è importante orientarsi verso una spiritualità più alta. Nella medicina cinese a ogni organo è attribuito un sentimento. Un fegato intossicato induce all’irascibilità”, prosegue l’esperta. Ma è possibile una coabitazione tra naturopatia e medicina? “È auspicabile, finora le case farmaceutiche la fanno da padrone. Le pratiche naturali sono più congeniali rispetto a quelle artificiali”.