Dida Socarici ha cinquantanove anni e, da quando ne ha diciannove, fa l’infermiera. Prima nel suo paese d’origine, la Romania, e poi, “da dodici anni, a Cagliari, alla clinica Sant’Anna di via La Vega”. Anche lei è scesa in piazza, sotto il Consiglio regionale, per chiedere un aumento dello stipendio: “Faccio turni mattina, pomeriggio e notte, con due riposi settimanali. Guadagno 1500 euro al mese ma sono pochi, visto che ne devo pagare trecento per l’affitto, e vivo con altre persone, e quando posso mando soldi ai miei parenti che vivono a Bucarest, per aiutarli”, spiega. “Lavoro nel reparto di Geriatria, è pesante anche per una donna come me. Sono cittadina italiana, quando posso raggiungo i miei parenti ma solo due volte l’anno durante le tre settimane di ferie, e con molta fatica”.
Si è integrata alla perfezione, qui a Cagliari, la Socarici: “Sono diventata cittadina italiana. Aiutare i malati è molto importante” e, anche quando si tratta di quelli della clinica dove lavora, “farlo è come aiutare i miei genitori. Faccio un appello alla Regione, deve trovare il modo di farci aumentare gli stipendi”.