Di Maio a Cagliari: “Contro Equitalia per difendere i sardi”

Al via l’operazione trasparenza. Sindaci e consiglieri del Movimento 5 Stelle in Sardegna vigileranno sulla regolarità delle notifiche. Il vicepresidente della Camera in città: “Stiamo aiutando i sardi. Se gli atti non verranno consegnati regolamente consiglieremo di non pagare”


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Al via l’operazione trasparenza. Sindaci e consiglieri del Movimento 5 Stelle in Sardegna vigileranno sulle notifiche. “E se gli atti non verranno consegnati regolarmente consiglieremo di non pagare”, annuncia a Cagliari Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati e uomo forte dei pentastellati.

L’operazione trasparenza è stata lanciata stamattina al Caesar’s Hotel. “Nel 2015 abbiamo avviato a Cagliari un punto civico che ha trattato cartelle esattoriali per un valore complessivo di 30 milioni di euro”. Ha sottolineato Di Maio, “stiamo difendendo i sardi da Equitalia aiutandoli a non pagare soldi che non devono versare. E l’operazione trasparenza che stiamo lanciando oggi servirà a bloccare richieste di pagamento, effettuate ufficiali di riscossione privi di alcuna autorizzazione per farlo. Tutti i nostri sindaci e consiglieri comunali sul territorio”,  aggiunge, “vigileranno sul rispetto della legge da parte di Equitalia. Perché finché Equitalia, che oggi cambia nome e non atteggiamento, sarà nemico dei cittadini e non amico”, conclude, “il nostro dovere sarà quello di fare da scudo ai cittadini”

Sindaci e consiglieri comunali pentastellati sardi metteranno in atto tutta una serie di procedure di controllo, ovviamente utilizzando gli strumenti di legge ( accesso agli atti ) per verificare che la macchina statale della riscossione non commetta illeciti ai danni del contribuente.

 Punto civico di Cagliari. Il punto civico di Cagliari, primo in Italia, “ha raccolto numerosi dati sugli enti impositori e di riscossione, evidenziando gravi violazioni di legge”, si legge nel comunicato diffuso dal Movimento, “che preoccupano il Movimento5Stelle perché, pur di far cassa, si calpestano sia lo statuto del contribuente che le pochissime leggi a favore di quest’ultimo, distruggendo il tessuto economico e sociale su cui regge la nostra economia. Il Punto Civico di ascolto, nato nel maggio del 2015 (primo esperimento-pilota in Italia), ha fino ad oggi svolto attività di sostegno costante ai cittadini che si trovano nella morsa del fisco in uno stato di sofferenza”. Ecco i numeri: mille e 300 persone assistite, 4 conti correnti sbloccati, 8 revoche di fermi amministrativi, 13 revoche di ipoteca e 350 sospensioni di azioni esecutive (per una media temporale di 3 mesi). Complessivamente sono stati trattate cartelle per 31 milioni 230 mila 657,63 euro e sono stati proposti sgravi per 7 milioni 921 mila e 940,75 euro.

 

“La battaglia per la Sardegna”. Secondo la legge “quando il contribuente riceve una cartella e ritiene di non doverla pagare, presenta un’istanza di annullamento entro 60 giorni dal ricevimento del primo atto utile del concessionario della riscossione (Equitalia) attenendosi al comma 538 art.1. Equitalia deve rigirare all’ente creditore entro dieci giorni l’istanza. Se l’ente creditore non risponde, passati 220 giorni, i ruoli a carico del cittadino sono considerati automaticamente cancellati”.

 

In Sardegna, dopo una lunga battaglia, la dirigente regionale dell’Agenzia delle entrate ha dato

disposizione agli uffici provinciali di far applicare la norma. “Eppure, dopo oltre un anno, non si è ancora passati dalle parole ai fatti”, denuncia il Movimento, “sempre in Sardegna abbiamo fatto accesso agli atti presso le sedi provinciali di Equitalia per sapere chi abbia usufruito degli sgravi secondo i commi 538 e 540 legge 228/2012 a partire dall’entrata in vigore della norma, perché vorremmo capire quali siano i soggetti che abbiamo beneficiato di tali sgravi, considerato che oggi tanti cittadini non ricevono invece alcuna risposta. A distanza di un anno”, attaccano, “ci troviamo a denunciare ancora la mancata applicazione della legge 228\12 art 1 comma 540.

I contribuenti”, conclude, “che hanno il diritto a vedere sgravati i loro debiti in base al dettato della 228/12, sono ancora in attesa. Nonostante le promesse della direttrice regionale durante il nostro precedente incontro del 1 agosto 2016, dove personalmente garantì la corretta applicazione della legge sopracitata, ci troviamo esattamente nella stessa condizione”.


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