Di Battista, il No a Cagliari: “Renzi arrogante, mi sta sui coglioni”

Alessandro Di Battista del M5S nella piazza piena a Cagliari per il NO al referendum: “Renzi è l’emblema dell’arroganza e della boria, il prestanome degli interessi del capitalismo finanziario. Ha allontanato la Berlinguer perchè voleva dare in tv lo stesso spazio alle ragioni del Si e a quelle del No. Se vince il sì, il governo porterà in Sardegna i progetti che non vi piacciono”


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Di Battista show a Cagliari. “In Sardegna c’è un livello di disoccupazione vergognoso, e non se ne uscirà mai senza reddito di cittadinanza. Questa terra deve camoare di turismo ed enogastronomia anche d’inverno: i tedeschi dovrebbero venire in sardegna anche d’inverno solo a vedere come fate bene il formaggio, prima ancora che a mangiarlo”.

Alessandro Di Battista del M5S scalda la piazza piena di Cagliari, nel suo coast to coast per il No al referendum. Gira l’isola in moto, per spiegare perchè Renzi vuole fare uno scempio alla Costituzione. “Oggi Renzi è terrorizzato dal Movimento 5 Stelle, mente dentro il quesito del referendum- afferma Di Battista- è riuscito a mettere alla guida della Rai uomini più renziani di lui. Renzi ha aggiunto un tassello alla dittatura mediatica: ha fatto allontanare la Berlinguer dal Tg3 perchè dava lo stesso spazio in tv alle ragioni del Si e a quelle del No. Peggio della corruzione c’è la corruzione intellettuale: se tu non ti allinei, perdi il tuo posto anche in televisione. Io chiamarei i tg della Rai Pd1, Pd2, Pd3. Ma noi non gliela vogliamo dare vinta. Anzi dirò di più: Renzi mi sta veramente sui coglioni”.

Un vero e proprio fiume in piena, l’esponente del Movimento 5bStelle in piazza San Cosimo a Cagliari: “Renzi è l’emblema dell’arroganza e della boria, del nulla mischiato al niente, è un prestanome osceno del grande capitalismo finanziario. Ma voi credete veramente che questa riforma alla Costituzione l’abbia scritta lui o la Boschi? Costoro sono prestanome politici di interessi molto più grandi, e ve lo dimostro con i documenti originali. Il governo centrale porterà avanti progetti che non piacciono ai sardi, le banche sono mandanti di questa riforma costituzionale. Questi personaggi hanno preso in giro tutti noi, i radical chic della sinistra sono peggiori anche dei berlusconiani. Ti prendono per il culo parlando dei diritti dei lavoratori, si chiamano tra di loro compagni, alzano il pugno chiuso alle feste dell’Unità. Noi invece dobbiamo decidere come fare ripartire la Sardegna. Questi vogliono fare scegliere i senatori dai partiti, che li pescheranno nei consigli regionali. E chi sceglieranno? I più fedeli al partito e magari qualcuno che ha dei guai con la giustizia, regalando loro l’immunità parlamentare. Vogliono costruire una Repubblica di nominati”. 

 


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