Delitto di Monserrato, l’ammissione di Luigi Piras all’avvocato: “Sto realizzando solo ora ciò che ho fatto”

Il 76enne che ha ucciso Antonio Pisu, rinchiuso a Uta, si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip. Ma, prima,ha parlato col suo legale: “Non sta bene, ha un occhio nero e abrasioni alla testa e al volto: ha chiesto di poter vedere i figli”. Nei prossimi giorni l’interrogatorio davanti al pm in tribunale


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“Sto iniziando a realizzare ciò che ho fatto”. La frase, che in origine contiene anche un termine più “colorito” (cazzata) l’ha detta, a bassa voce, al suo legale, Luigi Piras, il 76enne finito in carcere a Uta dopo aver ucciso a colpi di pistola Antonio Pisu nell’abitazione di via Agricola a Monserrato. Una “confessione”, nei fatti una sorta di ammissione, che però il settantaseienne non ha ripetuto quando è iniziato l’interrogatorio del gip, avvenuto in videoconferenza. Piras si è avvalso della facoltà di non rispondere, il prossimo round sarà direttamente in tribunale, quando ci sarà l’interrogatorio davanti al pm. Nei prossimi giorni, ma la data è ancora da stabilire. Il motivo? “Non sta bene, fa fatica anche a parlare”, spiega, al termine dell’interrogatorio “mancato”, l’avvocato di Piras, Marco Secci: “Al momento resta a Uta, ha chiesto di poter vedere i figli”. Bisognerà vedere se la domanda troverà o meno accoglimento.
“Luigi Piras ha un occhio nero e abrasioni in testa e sul volto, è evidente che è stato colpito violentemente”, prosegue il legale, facendo riferimento a quanto avvenuto tre giorni fa nella casa di via Agricola a Monserrato. Pisu era stato disarmato dai parenti della vittima, c’è quindi stata anche una colluttazione: “Mi ha detto che sta realizzando solo ora la cazzata che ha fatto. Ma ci sono da capire tante cose, la situazione è molto delicata”.


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