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Di Massimo Carboni “ViviAssemini”
Grave inquinamento e profonda crisi sono gli unici caratteri salienti dell’area industriale di Macchiareddu. L’ultima vertenza, in ordine di tempo, riguarda la protesta di 105 lavoratori della Vesuvius contro la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Assemini. Manca poco al 31 dicembre, data in cui il licenziamento sarà una realtà destinata a ingrossare le fila dei crescenti disoccupati locali. La politica si è spesa a sostegno anche di queste famiglie, ma occorre passare ai fatti.
Una lotta continua per salvare il posto di lavoro in un’area gravemente compromessa e in profonda crisi. Una contraddizione se consideriamo l’enorme vocazione naturalistica di un’area circondata dalla laguna di Santa Gilla, dall’oasi di Gutturu Mannu e dal mare. Un patrimonio di inestimabile valore; una immensa opportunità ancora da valorizzare. L’ultimo caso balzato alla cronaca è quello della Vesuvius, determinata a chiudere lo stabilimento di Macchiareddu e quello di Avezzano in Abruzzo. Una protesta dura che ha visto persino sette operai incatenarsi ai cancelli. La prevalente mancanza di una visone politico-strategica alternativa per la Sardegna tarda a prendere forma. Anni e anni di interventi “tampone” hanno solo rimandato i crescenti problemi e aumentato la spesa pubblica, determinando una spirale perversa da cui si è cercato di uscire con gli stessi metodi che la avevano determinata. Le rivendicazioni di sovranità sembrano scomparire nel momento in cui vi è bisogno di assumere responsabilità politiche pratiche. Un continuo scaricabarile che spinge la risoluzione delle vertenze verso il vertice. In tal modo, si consolida e si alimenta improduttivamente lo stesso centralismo che poi si pensa di combattere con banali simbolismi che non cambiano la vita ai cittadini. Anzi, erigono muri, condannandoci ad un pericoloso isolamento. Il Sindaco di Assemini, dopo aver scoperto che «le aziende producono e commercializzano dove conviene» e che si alimentano con il «profitto», cede il passo al deputato Di Maio che – in piena campagna referendaria – incontra i lavoratori promettendo impegno a loro favore.
Riteniamo che sia giunto il momento che il Sindaco di Assemini illustri alla comunità le proposte e le soluzioni concrete che l’On. Di Maio ha presentato nelle sedi competenti e informi di quali obiettivi concreti siano stati raggiunti nel merito della questione. Inoltre, quale alternativa di politica economica il Primo cittadino, dopo quattro anni alla guida di Assemini, abbia attuato nell’ambito delle sue competenze, nonché perorato presso gli altri livelli politico-amministrativi, Cacip compreso.