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La scorsa settimana avete approvato in consiglio un ordine del giorno per gli interventi di tutela e rilancio del Parco Molentargius. Cosa avete in mente? Riguardo agli espropri?
L’aspetto fondamentale del piano è sicuramente quello di rilanciare l’assetto idraulico del parco e delle saline, con una grande campagna di riqualificazione, in un quadro di recupero di tutto l’ecosistema ambientale. Riqualificare inoltre gli edifici in disuso che diventeranno luoghi di accoglienza turistica, per attività culturali, sportive, sociali. Sono venti i milioni stanziati per questo progetto, insomma, è un’idea ambiziosa. Per quanto riguarda gli espropri solo una parte riguarderà Cagliari, per la maggior parte avverranno nel comune di Quartu.
Carta, come Pd Cagliari avete organizzato sabato un laboratorio di idee per decidere il futuro del Poetto. Quali interventi, per esempio, per salvarlo dal problema erosione?
Stiamo già intervenendo per ripristinare il primo livello dunale, aspetto fondamentale per mantenere la spiaggia intatta e ridurre il trasporto eolico. Atre soluzioni sono in studio, poiché il tema dell’erosione è legato anche movimenti delle correnti marine, e questo è un aspetto più complesso. Sabato al Poetto, sarà l’occasione di confronto tra operatori economici e residenti, per trovare insieme idee di sviluppo e politiche per il turismo. Il Poetto è un volano che va valorizzato sotto il profilo turistico. Dobbiamo vendere Cagliari non solo per i suoi aspetti culturali ma anche per i suoi beni naturalistici.
Lei ha spesso parlato del tema rifiuti. Il rinvio sul servizio di raccolta porta a porta è forse una delle sconfitte dell’amministrazione Zedda. Come intendete rimediare?
Non è successo per nostra volontà. Più di due anni fa era stata bandita una gara, ci sono stati vari ricorsi, poi l’annullamento, insomma non è dipeso da noi. Stavolta ci sono stati più partecipanti, speriamo vada tutto bene, purtroppo non vedremo partire il servizio ora, ma sicuramente con l’insediamento della nuova consiliatura.
Le prossime elezioni saranno quelle dei grandi poli civici. Come giudica la discesa in campo di Massidda?
A mio parere quello di Massidda non è un polo civico, perché è sostenuto da forze politiche strutturate, come Forza Italia. Massidda ha inoltre un lungo percorso nelle file del centro destra, e si caratterizza per quell’appartenenza, per quanto voglia etichettare il suo come polo civico. Non lo è.
Spesso il Pd ha criticato il sindaco sulla questione teatro Lirico. Ora che Zedda è stato assolto nel processo che lo vedeva imputato per abuso d’ufficio, l’ente è pronto per un rilancio?
In questi anni siamo intervenuti per correggere la gestione del teatro, con diverse osservazioni e i risultati si sono visti. Abbiamo svolto una serie di confronti con un approccio volto a mantenere gli equilibri di bilancio e allo stesso tempo far funzionare l’ente. Non possiamo infatti permetterci una struttura che abbia perdite che poi debbano essere ripianate dalla collettività. Dobbiamo dire però che Zedda ha lavorato molto bene nella gestione degli equilibri di bilancio. Sembra che in futuro ci siano i presupposti per rilanciare il teatro.