Un neonato di appena due mesi che piange in grembo alla madre, l’altra piccolina di due anni sta accanto ai genitori, originari della ex Jugoslavia, poi con loro abita anche un’anziana donna malata. Dajgor, è il capofamiglia, è appena un 25enne già “adulto”, ma è disperato: qualche giorno fa lui ha deciso di occupare abusivamente gli uffici del deposito Abbanoa, sulla provinciale Sestu-Elmas per dare un tetto ai suoi familiari: nessun danno da loro perpetrato sulla struttura di proprietà dell’ente di distribuzione dell’acqua in Sardegna, anzi, i locali all’interno sono stati puliti e per terra sono stati posizionati alcuni materassi per poter dormire. Ma in quella struttura loro non possono rimanere.
ABBANOA: CANCELLO APERTO. Dajgor mostra i certificati cartacei rilasciati dal Comune di Sestu, uno stato di famiglia e la residenza. Ma da quella casa di via Coniugi Curie la famigliola è dovuta andare via perché non riusciva più a pagare l’affitto. Ora gli ispettori di Abbanoa, intervenuti questa mattina per un sopralluogo ispettivo, dovranno però far sgomberare quei locali con all’interno quelle povere persone che non sanno però dove andare. La sindaca di Sestu Paola Secci, informata di quanto sta accadendo in queste ore, verificherà di persona la situazione, che di fatto rappresenta l’ennesima e triste vicenda di povertà e solitudine che tocca il cuore di chiunque: “Ho solo paura che i Carabinieri mi denuncino per occupazione abusiva – dice Dajgor – io ho fatto solo questo per i miei bambini, non volevo che stessero per strada a dormire. Chi potrà aiutarci?”
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