Da priorità a emergenza quotidiana: “Mai vista tanta insicurezza a Cagliari”

Era il caposaldo del programma elettorale del sindaco Truzzu, come di tutte le giunte di centrodestra, ma il capoluogo è diventato invivibile, non solo in periferia. Domani il soccorso della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che parteciperà in Prefettura al comitato per l’ordine e la sicurezza


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Alla fine Cagliari si arrende a Roma. Nel più scontato dei finali, dopo che nel capoluogo la situazione si è fatta invivibile: pestaggi, risse, ragazzini ubriachi, non più solo in periferia ma anche in pieno centro, anzi ancora di più in pieno centro con la Marina diventata il quartiere più turbolento. Eppure, come in tutti i programmi elettorali del centrodestra, la sicurezza era la priorità anche del sindaco Paolo Truzzu, non solo quella reale. “Se uno non si rende conto che la percezione della sicurezza è importante quanto la sicurezza, è meglio che non faccia il sindaco”, diceva in campagna elettorale dopo aver organizzato fiaccolate nel quartiere Marina per chiedere più sicurezza all’allora sindaco Massimo Zedda.

 

“Da quando è in carica sono ormai all’ordine del giorno, i pestaggi, le aggressioni a carico di cittadini inermi. Ecco alcuni episodi successi in questi giorni”, dice Valerio Piga, ambientalista dell’associazione Difensori della Natura. I 4 diciottenni che hanno pestato un uomo mentre accompagnava l’amico disabile al ristorante, le botte a sfondo omofobo a Sant’Elia, lo chef aggredito per aver rimproverato tre ragazzi che lanciavano bottiglie contro una chiesa, e poi furti e rapine. Insomma, c’è chi non esce più di casa per la paura di doversi imbattere in episodi del genere.

 

 

Alla Lamorgese Truzzu, che si trova a combattere tutto quello che contestava al suo predecessore, chiederà più uomini per gestire i controlli nei quartieri caldi e il blocco degli sbarchi di migranti, con un occhio alla città e l’altro alla campagna elettorale ormai in pieno svolgimento.

 

 

 


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