“Cure dentali in Croazia? Come avere una Ferrari pagando una Panda”

Gian Marco Serra, rappresentante dell’Andi, attacca dopo lo sbarco dei dentisti croati low cost a Cagliari: “Ci rendiamo conto che ricevo quotidianamente numerosi pazienti che hanno avuto esperienze in queste pseudo-cliniche croate? Tutti, e ribadisco tutti, lamentano problemi di salute”


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“Mamma li Croati”, per citare il famoso grido d’allarme salentino nei confronti dello spauracchio turco. “I migliori dentisti croati stanno arrivando a Cagliari”, si legge nello spot che fissa l’appuntamento per il 13 e il 14 gennaio. Promettono cure professionali e materiali d’eccellenza a prezzi stracciati. Ma sarà tutto ‘rose e fiori’ come prospettato? Ne abbiamo parlato con Gian Marco Serra, rappresentante dell’Andi. “Parliamo di chiari specchietti per le allodole, come è possibile credere di avere in cambio una Ferrari al prezzo di una Panda? È assurdo”, esordisce Serra, stizzito di fronte a quella che potrebbe rivelarsi la nuova frontiera della sanità low-cost anche in Sardegna: “Ci rendiamo conto che ricevo quotidianamente numerosi pazienti che hanno avuto esperienze in queste pseudo-cliniche croate? Tutti, e ribadisco tutti, lamentano problemi di salute, lavori mal eseguiti e un’assistenza venuta meno non appena varcata la porta dell’ambulatorio croato; inizialmente potrebbe apparire conveniente, va ammesso, i prezzi sono oggettivamente più bassi, ma il post è davvero traumatico, per non parlare della qualità del lavoro”. Non usa mezzi termini il giovanissimo dentista cagliaritano, anzi, rincara la dose con rivelazioni davvero sorprendenti: “è bene che si sappia che i pazienti italiani che si recano in Croazia, firmano a scatola chiusa senza sapere chi sarà colui che metterà mano ai loro denti, senza una visita preventiva, non viene garantito loro in alcun modo il lavoro e peggio ancora, viene fatta firmare una finanziaria per coprire i costi, molto spesso ad un prezzo superiore al lavoro eseguito”.

IL MARKETING PADRONE. E se l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani sembra già essersi mossa per contrastare questo fenomeno che metterebbe a rischio la salute e le tasche degli Italiani, si deve ancora fare i conti con il Marketing, che sembra farla da padrone anche in questo settore: “Queste realtà basano il proprio business su un grande lavoro di marketing e promozione pubblicitaria, investendo grossissime cifre – ha proseguito Serra – è ovvio che in qualche modo debbano recuperare le ingenti spese, azzardando sulla salute dei propri pazienti e risparmiando notevolmente sul costo dei materiali utilizzati; non credo sia casuale che, durante il primo incontro sia il Direttore Commerciale e non un medico a ricevere il paziente”. Ma in tempi di crisi, dove risulta in aumento il numero di italiani che rinunciano alle cure per la  mancanza di disponibilità economiche, appare davvero complicato combattere un fenomeno che pare spopolare, anche per via di informazioni poco chiare e certificabili: “Molte delle persone che si recano in Croazia per le cure odontoiatriche, sostengono lo facciano per il risparmio, dato da una pressione fiscale inferiore rispetto all’Italia, che consentirebbe di abbattere i costi – precisa ancora il dentista – questo in parte potrebbe anche essere vero, ma un materiale di eccelsa qualità ha un alto prezzo sia in Italia che nei Balcani, l’apparente convenienza si gioca esclusivamente su una cosa: scarsa qualità e zero assistenza”. Una bocciatura totale dunque, non senza qualche accorgimento: “Noi, insieme a l’ANDI, ci batteremo fino all’ultimo, la salute non può essere minacciata da discutibili mosse speculative che si pongono con inganno dinnanzi ai pazienti, il benessere deve venir prima di ogni altra cosa, il business lasciamolo ad altri settori”.

 

Fabio Leo


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