Andare alla scoperta del lago Cedrino in Sardegna, sul quale si affacciano molti paesi tra i quali Orosei, Onifai, Irgoli, Loculi e Galtellì, significa ritrovarsi immersi nei cuore verde di foreste che si specchiano nelle placide acque. Una immensa vallata che si tuffa in acqua, tra storia e archeologia, domus de janas, grotte, chiese e rifugi vecchi di millenni. Un luogo dove c’è anche chi ha creato strutture ricettive e piccoli moli sulle sponde del bacino idrico per offrire gite in barca, mettere a disposizione un pedalò o una canoa. Ed anche un bagaglio di esperienze nel settore agro-pastorale di una terra con mille contraddizioni: la Sardegna da scoprire. Così ha fatto, ad esempio, Giampiero Gisellu dell’ecoparco Neulè. Ci mostra asini e cavalli, capre e pavoni, suoi amici animali fidati che stimolano il sorriso di grandi e piccini. Ma ciò non basta per creare una alternativa al
mare e destagionalizzare. C’è di più…
Dalle porte di Dorgali si dipanano ad esempio strade sterrate aperte su vari angoli di paradiso, su iniziativa di alcuni privati e possidenti terrieri che usano il territorio per il pascolo (settore in crisi) ed ora scommettono sul turismo dell’interno, dell’entroterra da “vivere”. “La Sardegna non è solo mare e turismo costiero -afferma Gisellu – ma è anche possibile viverla con il turismo dell’interno, portando i visitatori a scoprire la bellezza e la natura in un lago come il Cedrino”.
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